Esteri

Prosegue l’avanzata russa nel Donbass. Dopo otto anni riparte il treno Zaporizhzhia-Sebastopoli

di Adolfo Spezzaferro -


Anche la Norvegia invia artiglieria a lunga gittata a Kiev. Personale ucraino già addestrato in Germania

L’avanzata russa nel Donbass prosegue a ritmo sostenuto nonostante la resistenza ucraina. Le forze di Mosca stanno “rafforzando i propri sistemi di attacco in direzione di Zaporizhzhia, in particolare nei pressi di Vasylivka, dove il nemico ha collocato 30 carri armati T 62”. Lo rende noto Oleksandr Motusianyk, portavoce del ministero della Difesa, durante il briefing di oggi. In Donbass le truppe ucraine stanno subendo pesanti perdite sia in termini di uomini che di armamenti: lo afferma il ministero della Difesa russo, riportato dalla Tass. Le forze russe hanno distrutto un deposito di carburante e un impianto dove venivano riparati i blindati dell’esercito di Kiev nella regione di Kharkiv, in Ucraina orientale. Durante la conquista di Svyatogorsk nella Repubblica popolare di Donetsk, negli ultimi tre giorni di combattimenti, le truppe ucraine hanno subito perdite ingenti. Oltre 300 militari, sei carri armati, 15 veicoli corazzati da combattimento di vario tipo, 36 cannoni e mortai di artiglieria da campo, quattro lanciarazzi multipli Grad e oltre 20 attrezzature logistiche.

Intanto, il primo treno carico di grano partito dalla regione di Zaporizhzhia è arrivato a Sebastopoli, in Crimea: erano otto anni che non succedeva. Lo fa sapere a Interfax il consigliere del capo filorusso della regione Oleg Kryuchkov. Il traffico ferroviario tra la Crimea e le regioni ucraine era interrotto dalla fine del 2014, dopo l’annessione della Crimea alla Russia.

L’Ucraina dal canto suo corre ai ripari e rinforza le sue file con mercenari di tutto il mondo. “Per ricostituire i ranghi in diminuzione delle forze armate ucraine, il regime di Kiev continua a reclutare mercenari stranieri”. Lo riferisce la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, riportata dalla Tass. “Secondo il ministero della Difesa russo, oltre 6.500 soldati provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele, Polonia, Canada e Repubblica Ceca sono già stati reclutati all’estero – afferma la Zakharova -. Ci sono anche cittadini del Brasile e della Corea del Sud”. La portavoce sottolinea peraltro come tale reclutamento di mercenari da parte di Kiev attraverso ambasciate straniere è inaccettabile dal punto di vista delle funzioni delle missioni diplomatiche. Parole che vanno lette come una conferma della linea di Mosca in merito ai negoziati, allo stato attuale impossibili proprio a causa della posizione di Kiev. In effetti da giorni il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non fa che ripetere che un “pareggio” è inaccettabile e che “gli ucraini combatteranno fino alla vittoria, fino a che non avranno riconquistato tutto il territorio occupato”.

E a tal proposito prosegue incessante il rifornimento di armi per Kiev da parte dei Paesi occidentali. La Norvegia ha donato 22 obici semoventi all’Ucraina per aiutarla a “resistere agli attacchi russi”. Lo riporta la Cnn. Gli sviluppi della guerra in Ucraina “ora suggeriscono che è necessario donare anche artiglieria e sistemi di armi più pesanti”, sostiene il ministro della Difesa norvegese, Bjorn Arild Gram, precisando che i soldati ucraini erano già stati addestrati all’uso di questi sistemi d’arma dell’esercito norvegese in Germania. Si tratta di un “contributo sostanziale” che è “fortemente richiesto dall’ Ucraina”, precisa una nota del ministero norvegese. Pertanto, dopo Usa e Regno Unito anche la Norvegia sta inviando armi a lunga gittata alle forze ucraine. Come è noto, Mosca ha lanciato un avvertimento: più le armi fornite permetteranno a Kiev di colpire con maggiore precisione e a maggiore distanza, più l’avanzata russa sarà estesa e punterà a conquistare maggiori territori. Insomma, un cessate il fuoco è sempre più lontano.

Adolfo Spezzaferro


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