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PUGNO DURO. LA STRETTA SULLE ONG

di Domenico Pecile -

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Bullismo, baby gang, violenza sulle donne, violenza sui minori, stretta sulle Ong: quello che si prospetta è un decreto che vuole marcare un segno di grande fermezza e discontinuità rispetto ai governi precedenti sul fronte sicurezza. Un giro di vite i cui prodromi si erano già intravisti a seguito del rave part di Modena. E non a caso il premier Giorgia Meloni ha chiesto che il marchio della nuova maggioranza sia oltremodo visibile e percettibile dall’opinione pubblica. Al vertice, oltre ai tecnici del ministero dell’interno, erano presenti gli uffici legislativi di Infrastrutture, Lavoro e Giustizia. E se su donne, minori e baby gang una certa intesa con le opposizioni è perlomeno percorribile, sul fronte migranti è già cronaca di uno scontro annunciato. Insomma, sulle Ong la Meloni non nasconde che si tratterà di una stretta senza precedenti. “Non ostacoleremo il soccorso dei naufraghi, ma non consentiremo alle navi di restare giorni e giorni in mare”, ha più volte ripetuto in questi giorni. Da quanto è filtrato da fonti interne alla maggioranza chi soccorrerà le imbarcazioni in difficoltà potrà effettuare soltanto un salvataggio e dovrà subiti informare le istituzioni chiedendo l’autorizzazione all’approdo. Insomma, ci sarà un nuovo codice di comportamento che riguarderà le Ong in transito nel Mediterraneo. Pare che saranno vietati anche i trasbordi da una nave all’altra e i migrati dovranno dire se chiedono la protezione internazionale affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico. Nessuna modifica al decreto Salvini in fatto di multe e fermi e di eventuali sequestri di imbarcazioni in caso di ripetuta inosservanza delle prescrizioni. Norme semplificate per il nulla osta al lavoro subordinato, invece, per chi arriva nel nostro Paese o con il decreto flussi o regolarizzando la propria posizione. Ma, come accennato, il decreto ha preso in esame diverse problematiche tra cui le norme su femminicidi e stalking. Al proposito i questori potranno avere maggiori disponibilità ai provvedimenti di ammonimento per gli stolker. Ma per arginare una delle piaghe più tristi del nostro Paese, il governo intende realizzare una sorta di cintura sanitaria e di sicurezza nei confronti delle donne in pericolo, come l’obbligo delle forze dell’ordine di informare la vittima sui centri antiviolenza che si trovano sul territorio, provvedendo nel contempo alla sua sistemazione in strutture protette. Giro di vite anche per chi ha il braccialetto elettronico che tenta di manometterlo. In questo caso scatterà l’arresto. Salvini assicura che nel 2023 saranno date le risposte che da qualche anno mancano. E ieri, a margine dell’evasione dal carcere minorile Beccaria di Milano, lo stesso Salvini in visita al Centro Umberto Fazzone, comunità per le dipendenze patologiche di alcol e droga, ha manifestato piena solidarietà agli agenti feriti e intossicati. “E poi – ha aggiunto – parlavo con diverse istituzioni e diversi colleghi ministri ieri: non è possibile evadere così semplicemente”. Salvini ha poi ringraziato le forze dell’ordine “per quello che stanno facendo in queste ore che per molti sono fi gioia, fi pranza e di cene, però per chi indossa una divisa sono di artica, di lavoro e di impegno”. Intanto, Matteo Renzi ha inviato “un abbraccio affettuoso e solidale al figlio di Salvini”, vittima di un episodio di criminalità a Milan quando è stato costretto sotto minaccia, a consegnare a due persone, – che lui ha descritto come nordafricani – il cellulare. Il decreto sicurezza punta anche a mettere un drastico argine alle baby gang che imperversano in molte città, come il Daspo che potrà essere applicato anche ai minori, purché abbiano compiuto 14 anni. Ma potrà essere disposto anche il divieto di utilizzo del cellulare per contrastare il bullismo in rete. Previsto anche l’ampliamento dell’utilizzo del Taser (la pistola elettrica). La Meloni ha anche sottolineato che “bisogna aiutare i nostri ragazzi a comprendere il duplice volto del web, strumento che non va demonizzato a priori ma che va reso un luogo sicuro, proteggendo bambini e ragazzi dalle insidiose trappole del cyber bullismo e della pedopornografica in rete”. E per dare centralità a bambini e ragazzi, il Governo istituirà anche un gruppo di lavoro con tutti i ministeri.

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