Politica

Punture di spillo VACCINI E GIUSTIZIA: SALVINI E CONTE COSTRETTI A INGOIARE IL ROSPO

di Redazione -


Alla fine – prima “compari” di governo e l’anno dopo “duellanti” – Matteo Salvini e Giuseppe Conte sono stati ridotti al silenzio.

Come due scolaretti che disturbano la classe lanciandosi aeroplanini di carta, il “maestro” Mario Draghi li ha messi al muro. 

Il segretario della Lega si è dovuto mordere la lingua per non replicare alle bordate “severe” indirizzate dal Presidente del Consiglio a lui e a Giorgia Meloni contrari alla certificazione verde e “ambigui” sulla necessità di vaccinarsi. Salvini si è limitato a far “ringhiare” qualche “fedelissimo”, attento però a tenerlo ben stretto al guinzaglio. Conte ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco ed accettare sulla giustizia solo qualche “ritocchino” – tanto per salvare la faccia a Bonafede e ai suoi Ministri che in Consiglio avevano votato la riforma della Cartabbia – ma portando a casa l’importante riconoscimento  di Capo dei Cinque Stelle. E per il Gruppo parlamentare più numeroso di questa Legislatura non è poco! Se il vincitore indiscusso di questa prima vera prova di forza resta il Presidente del Consiglio, chi ne esce con le ossa rotte è Salvini che, con l’ingresso di Conte, rischia di vedersi appannata l’immagine di interlocutore privilegiato di un Governo del “quasi tutti dentro”. Anche perché i numeri in Parlamento contano più dei sondaggi, comunque per lui sempre più impietosi, a favore della silenziosa ma rampante Giorgia Meloni.

 pagina a cura di PdA


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