Esteri

Putin accusa l’Occidente: vuole sterminarci come i nazisti

di Ernesto Ferrante -


Il presidente russo Vladimir Putin ha usato parole durissime contro il mondo occidentale nel suo ultimo discorso pubblico tenuto durante la sessione plenaria del Forum Valdai, un thinktank con sede a Mosca.

“Il cosiddetto Occidente ha fatto un gioco sporco, un gioco sanguinoso, senza considerare gli interessi degli altri Paesi”, ha tuonato il leader del Cremlino, accusando i Paesi che hanno adottato forme di censura nei confronti della Russia di essere “ad un passo dallo sterminio di chi non piace”.

“Anche nella Guerra fredda, ha aggiunto Putin, quando i due sistemi erano contrapposti, a nessuno delle due parti veniva in mente di cancellare la cultura, l’arte dell’avversario, la sfera umanitaria andava trattata con rispetto per conservare per il futuro la base dei rapporti sani. I nazisti hanno bruciato i libri e in Occidente ora hanno sono arrivati a vietare Tchaikovsky e Dostoevsky”.
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha fatto sapere di aver avuto una “buona telefonata con il premier italiano Giorgia Meloni”. “L’Italia, ha affermato, è un alleato impegnato, che dà contributi solidi alla nostra difesa e alla nostra deterrenza. E’ fondamentale per il supporto degli alleati all’Ucraina. La Nato non si farà intimidire e non smetterà di sostenere l’autodifesa dell’Ucraina, per tutto il tempo necessario”.

Nel corso del colloquio telefonico, Meloni ha “riaffermato il pieno sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa e l’importanza, nell’ottica di un approccio globale, di rafforzare l’impegno della Nato nel contrasto alle minacce di diversa natura provenienti da tutte le direzioni strategiche, incluse le sfide del Sud”.
Si è svolto in un clima “cordiale” anche l’incontro tra Papa Francesco e il presidente francese Emmanuel Macron. “Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato ci si è soffermati su questioni di carattere internazionale, a cominciare dal conflitto in Ucraina, con speciale riguardo per la situazione umanitaria. Particolare considerazione è stata dedicata anche alla regione del Caucaso, al Medio Oriente e all’Africa”, riferisce una nota della Santa Sede.
Lo stato maggiore ucraino teme che la Russia possa colpire la centrale nucleare di Zaporizhzhia durante la ritirata da Kharkiv. “È possibile che il nemico abbia tratto alcune conclusioni dal suo infruttuoso raggruppamento di truppe il mese scorso nella direzione di Kharkiv”, ha detto il vice capo del Dipartimento operativo principale dello Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina, Oleksiy Gromov.

“Non è escluso che gli occupanti possano organizzare esplosioni presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia con l’obiettivo di metterla definitivamente fuori servizio e provocare un disastro locale accusando l’Ucraina”, ha aggiunto Gromov.

Kiev accusa le truppe di Mosca di aver commesso circa 40mila crimini di guerra, da quando è iniziata l’operazione speciale. A fornire i numeri è stato il viceministro degli affari interni ucraino, Kateryna Pavlichenko, precisando che “il nemico viola tutti i costumi di guerra e tutti i documenti internazionali e commette decine di migliaia di crimini di guerra”. Ad oggi sarebbero 43 i procedimenti penali avviati per reati sessuali.

Sul fronte militare, procedono i raid. Nella prima parte della giornata di ieri, i droni kamikaze hanno colpito sei volte nella regione di Kiev. Il capo della polizia regionale, Andri Nebitov, ha scritto sul suo account Telegram che i servizi di emergenza sono entrati in azione per spegnere un incendio e valutare le conseguenze degli attacchi.

Le forze russe di stanza a Zaporizhzhia effettueranno “controlli random” sui telefoni dei residenti, alla ricerca di tracce di propaganda filo ucraina. Lo ha reso noto il responsabile dell’amministrazione, Vladimir Rogov, in un annuncio su Telegram.


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