Diversi leader europei avrebbero espresso forte diffidenza verso il ruolo degli Stati Uniti nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin è atterrato ieri a Nuova Delhi, dove è stato accolto all’aeroporto dal primo ministro indiano Narendra Modi, dando inizio alla sua prima visita in India dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. L’obiettivo dichiarato della due giorni è l’espansione dei legami economici oltre gli ambiti dell’energia e la difesa. Anche il gigante indiano si è sfilato dal “blocco occidentale”, sottraendosi al gioco al massacro della guerra commerciale e militare con la Federazione russa. Il tanto sbandierato isolamento dello “zar” è una fantasia da notti ad alta gradazione alcolica. La realtà racconta tutt’altro.
Le valutazioni di Putin sui negoziati in corso
I negoziati in corso con gli Stati Uniti sull’Ucraina sono “complessi”, ma è necessario “impegnarsi” piuttosto che ostacolarli, ha detto Putin nella sua intervista a India Today, parlando di “un compito complesso e di una missione ardua che il presidente Trump si è prefissato”. “Raggiungere un consenso tra le parti in conflitto non è facile, ma credo che il presidente Trump ci stia sinceramente provando – ha continuato il capo del Cremlino – Penso che dovremmo impegnarci in questo sforzo piuttosto che ostacolarlo”. Un messaggio indirizzato direttamente al tycoon. Il leader russo non riconosce altri interlocutori.
“L’Ucraina ritiene che l’adesione alla Nato sia vantaggiosa per lei, ma noi diciamo: questo minaccia la nostra sicurezza” ha avvertito il presidente della Russia, ribadendo una delle principali “linee rosse” del suo Paese. Le truppe russe stanno prevalendo sul campo di battaglia. I successi al fronte significano anche maggiore potere negoziale. Il monito putiniano è chiaro e diretto: “Le forze armate ucraine si rifiutarono di lasciare il Donbass, preferendo continuare a combattere e ‘porre fine alla guerra’. O liberiamo questi territori con la forza delle armi, oppure le truppe ucraine li lasceranno e smetteranno di uccidere persone”.
Le relazioni economiche tra Russia e Usa
La fine delle ostilità significa anche la ripresa delle relazioni economiche. Una cosa che a Washington sanno molto bene. “Ci sono molti ambiti in cui il ripristino delle relazioni economiche tra Russia e Stati Uniti sarebbe vantaggioso per entrambe le parti”, ha dichiarato Vladimir Putin, evidenziando un altro aspetto delle trattative tra le due superpotenze.
Trump alleggerisce le sanzioni a carico di Lukoil
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha autorizzato le stazioni di servizio a marchio Lukoil situate fuori dalla Russia a continuare le proprie attività, sospendendo parte delle sanzioni contro il colosso energetico russo. La mossa svuota parzialmente le misure dello scorso ottobre. Il suo tempismo, due giorni dopo l’incontro a Mosca tra gli inviati della Casa Bianca ed il presidente russo per trovare una possibile soluzione alla guerra in Ucraina, rivela anche la strategia seguita dagli Usa. Gli ostracismi europei sono ritenuti deleteri. La partita è a due.
Sale il nervosismo tra i volenterosi. Secondo informazioni ottenute da Der Spiegel, diversi leader europei avrebbero espresso forte diffidenza verso il ruolo degli Stati Uniti nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina. In una telefonata riservata di lunedì con Volodymyr Zelensky, riporta Der Spiegel citando la trascrizione in inglese del colloquio telefonico, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno paventato che la presidenza statunitense potrebbe accettare concessioni territoriali a favore della Russia senza garantire adeguate sicurezze a Kiev. Macron avrebbe asserito che “esiste la possibilità che gli Usa tradiscano l’Ucraina sul tema territoriale”. Alcuni partecipanti hanno confermato la sostanza del resoconto. L’Eliseo ha negato che Macron abbia parlato di “tradimento”, ma non ha fornito una versione alternativa.
Uno dei costi della guerra in Ucraina
I “volenterosi” vogliono prolungare una guerra che sta dissanguando l’Ucraina. La popolazione ucraina, 42 milioni prima del conflitto, è già diminuita a meno di 36 milioni, compresi i residenti nelle aree conquistate dalla Russia. I tassi di mortalità sono altissimi, quelli di natalità più bassi al mondo. Per ogni nascita ci sono circa tre morti. Un disastro demografico, un’apocalisse di cui importa poco o nulla ai novelli Bonaparte che anche Trump ha scaricato.