Esteri

Putin vuole Sumy: 50mila soldati russi assediano il nord dell’Ucraina

Mosca avanza lentamente ma con costanza mentre Kiev smentisce un accerchiamento totale. Cresce l’allarme anche nelle retrovie

di Flavia Romani -


Dopo settimane di avanzata costante nelle regioni orientali, le forze russe hanno aperto un nuovo fronte nel nord dell’Ucraina, spingendosi fino alla regione di Sumy, al confine con la Russia. Secondo fonti russe e occidentali, le truppe di Mosca avrebbero conquistato oltre 200 chilometri quadrati nella zona, anche se Kiev smentisce un accerchiamento completo della città di Sumy, capoluogo regionale.

Le autorità militari ucraine confermano però un’intensificazione delle operazioni russe nell’area e non escludono “una strategia di pressione parallela ai fronti caldi di Donetsk, Luhansk e Dnipropetrovsk”. Secondo il Ministero della Difesa britannico, l’obiettivo russo è quello di “dilatare le linee difensive ucraine e testare eventuali vulnerabilità nel nord del Paese”.

Nuova fase del conflitto: Sumy area strategica

Nel quadro di una guerra ormai logorante, Sumy rappresenta un’area strategica: è situata a meno di 30 km dal confine russo, ed è un nodo viario e ferroviario essenziale per l’approvvigionamento delle forze ucraine nell’est del Paese. La Russia aveva già tentato di avanzare qui nelle prime settimane dell’invasione del 2022, senza successo.

Oggi, però, con le linee di difesa ucraine stremate e le risorse militari concentrate sul fronte orientale, l’offensiva su Sumy potrebbe rappresentare una svolta tattica. Il Ministero della Difesa russo parla di “progressi significativi”, mentre le mappe aggiornate mostrano un aumento di oltre 940 km² dei territori controllati dalla Russia negli ultimi due mesi.

Zelensky: “Non siamo assediati, ma serve più difesa aerea”

In un intervento notturno da Kiev, il presidente Volodymyr Zelensky ha negato che la città di Sumy sia completamente circondata: “È una situazione grave, ma non siamo accerchiati. Le nostre forze stanno tenendo la linea. Tuttavia, abbiamo urgente bisogno di più sistemi di difesa aerea, soprattutto IRIS-T, per contenere gli attacchi russi su larga scala con missili e droni”.

Zelensky ha ribadito la richiesta di aiuti alla Germania e all’Unione Europea, incontrando il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, in visita ufficiale a Kiev con rappresentanti dell’industria della difesa. La Germania ha già fornito sei sistemi IRIS-T e ha promesso altri dieci nei prossimi mesi.

Nel frattempo, nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio, le forze russe hanno intercettato 60 droni ucraini lanciati sul territorio della Federazione. I bersagli includevano la Crimea, il Mar Nero, Rostov, Saratov e persino la regione di Mosca. Questo dimostra, secondo gli analisti, che l’Ucraina tenta di mantenere la pressione profonda anche mentre subisce l’avanzata terrestre.

Secondo gli ultimi dati, la Russia controlla ora 113.588 chilometri quadrati di territorio ucraino, pari a circa il 19% dell’intero paese. L’obiettivo di Mosca, secondo il Cremlino, resta quello della “liberazione totale delle regioni annesse”, ma le operazioni su Sumy sembrano indicare un ampliamento dell’ambizione strategica russa verso nuove direttrici.


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