Esteri

Putin-Zelensky: la stroncatura di Lavrov e la mappa di Trump

Il presidente russo ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo turco Erdogan

di Ernesto Ferrante -


Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha criticato l’atteggiamento assunto dai leader europei e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante l’incontro di lunedì con Donald Trump a Washington.

“Abbiamo visto solo un’escalation aggressiva della situazione e dei tentativi piuttosto goffi di modificare la posizione del presidente degli Stati Uniti”, ha affermato Lavrov, aggiungendo di non aver sentito “alcuna idea costruttiva da parte degli europei in quell’occasione”. “L’Occidente comprende perfettamente che parlare in modo serio di questioni di sicurezza senza la Russia è un’utopia, una strada che non porta da nessuna parte”, ha incalzato il capo della diplomazia russa.

La stilettata di Zakharova

La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, si è soffermata invece sulla questione territoriale: “La mappa mostrata da Trump nello Studio Ovale è stata uno schiaffo così forte che dovrebbe aver fatto rinsavire tutti”. Il tycoon ha fatto vedere ai suoi ospiti una mappa dell’Ucraina con le zone occupate dai russi evidenziate in rosso.

Secondo i dati riportati, la Russia controllerebbe il 99% di Lugansk, il 76% di Donetsk, il 73% di Zaporizhzhia e il 73% di Kherson, regioni strategiche che confinano con la Crimea, annessa nel 2014. Nel corso di un’intervista a Fox News, il capo della Casa Bianca è ritornato sul suo gesto: “Suppongo che tutti abbiano visto il mappa. Un grande pezzo di territorio ucraino è stato preso”. Un messaggio chiaro indirizzato a chi si illude di ribaltare la situazione.

Telefonata Putin-Erdogan

Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato dei suoi recenti colloqui con Donald Trump sull’Ucraina con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Putin “ha preso atto con soddisfazione dell’assistenza fornita dalla Turchia nello svolgimento dei negoziati tra i rappresentanti di Russia e Ucraina a Istanbul”.

Ankara sosterrà un processo che coinvolga “tutte le parti”, ha confermato Erdogan nella telefonata, evidenziando “l’impegno sincero della Turchia per il raggiungimento di una pace giusta sin dall’inizio della guerra”.

La Gran Bretagna può mettere a disposizione militari per la difesa aerea e marittima, sostegno logistico e addestramento, ma non sulla linea di contatto con la Russia, nel quadro di una forza internazionale per mettere in sicurezza l’Ucraina nel caso di un accordo di pace. A Londra, intanto, Valery Zaluzhny si prepara a “scalzare” Zelensky come presidente.


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