Attualità

Quando il coach diventa Erode

di Redazione -


Quel record orribile che nessun Paese vorrebbe avere. Mai così tanti reati sessuali contro i minori: nel 2021 è stato segnato uno “sconfortante record” con numeri mai raggiunti prima. Per la prima volta i reati che hanno come vittime bambini e ragazzi hanno superato quota seimila, con un totale di 6.248 casi. Il 64 per cento di questi casi riguardano la violenza sessuale. Purtroppo è record anche sul fronte degli abusi, con 1.332 casi: l’88% delle vittime sono ragazze e bambine. I dati, elaborati dal Servizio analisi criminale della direzione centrale Polizia criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes, in occasione della Giornata mondiale delle bambine. Con l’occasione è stata annunciata anche un’indagine che farà luce sugli abusi e le violenze in ambito sportivo. Per la prima volta in Italia sarà fatta luce su quella che è una emergenza globale che istituzioni e federazioni di molti Paesi sempre più riconoscono e affrontano. Obiettivo: prendere atto delle dimensioni del problema per fissare nuove regole e varare nuove politiche sociali per la protezione dell’infanzia in ambito sportivo.
I numeri parlano chiaro. Nelle interviste a oltre 10mila atleti di età 18-30 anni di diversi Paesi europei, il 75% ha detto di aver subito violenza in ambito sportivo prima dei 18 anni (il 44% di natura emotiva, 37% fisica, 35% sessuale senza contatto fisico, 20% sessuale con contatto fisico). Gli abusi sono prevalentemente commessi da maschi, in un caso su cinque dal coach, così come è composta da maschi la maggioranza di chi ha sperimentato violenza (79% uomini, 71% donne). Complice la pandemia e i lockdown, nel 2021 si è registrato un picco dei reati contro i minori. Soprattutto di sesso femminile in caso di violenze sessuali. Tra questi, quelli con la percentuale più alta di vittime bambine sono la violenza sessuale aggravata (in un anno è cresciuta del 41%) e la violenza sessuale (+88%). E’ così anche per gli atti sessuali con minorenni (83%), detenzione di materiale pornografico (82%), corruzione di minore (76%), prostituzione minorile (67%) e pornografia minorile (69%).
L’altro dato allarmante correlato è quello degli episodi non denunciati. E protratti nel tempo, con gravi conseguenze psicologiche permanenti. Obiettivo della sinergia tra forze dell’ordine e Terre des hommes è lavorare sulla raccolta dati per far emergere gli episodi di violenza che rimangono ancora sommersi. Al contempo si punta ad intensificare l’impegno nella prevenzione: le radici di tali violenze infatti sono e restano socioculturali. E qui bisogna intervenire.


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