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QUANTO CI COSTA LA GUERRA

di Giovanni Vasso -


Chi paga il prezzo della crisi esplosa con il conflitto in Ucraina? Quanto costa il caro vita? Agli italiani, da luglio a novembre, è costato almeno 19 miliardi di euro. A tanto ammonta l’ammanco che s’è registrato, nel secondo periodo del 2022, sui conti corrente delle famiglie. L’osservatorio nazionale sul debito con le banche lancia l’allarme: l’Italia è sempre più povera e ormai, pur di continuare a vivere una parvenza di quotidianità normale, ha già (abbondantemente) intaccato i risparmi. E, come se non bastasse, con l’infiammata sui tassi decretata dalla linea di rigore voluta dalla Bce, si è abbattuta sugli italiani pure la mazzata, senza pari, della rata del mutuo.
Il presidente dell’Ond, Francesco Cacciola, ha usato parole chiare e inequivocabili per descrivere quella che è, senza ombra di dubbio, una situazione drammatica per le famiglie e i cittadini. Intervenendo al webinair promosso dall’osservatorio con il Centro Studi sulla crisi economica proprio sul tema dell’inflazione e dei problemi economici e finanziari che vivono gli italiani, Cacciola ha tuonato: “Il risparmio degli italiani è in serio pericolo. Messo a dura prova dall’inflazione, dai rincari dei costi energetici, dall’aumento dei prezzi delle materie prime e, non ultimo, l’aumento del costo del carburante”. Il presidente Ond ha parlato di “una tempesta perfetta che ha fatto registrare un ammanco nei conti correnti di circa 19 miliardi di euro registrato nel periodo che va da luglio a novembre 2022”. Per Cacciola si tratta della “prova evidente che per mantenere il proprio tenore di vita si continua ad attingere alle risorse accantonate”. Ma tutto questo non rappresenta altro che la punta di un iceberg minaccioso, quello della povertà. Secondo il presidente dell’Osservatorio, lo spettro delle categorie a rischio si allarga a dismisura: “In aumento anche la povertà assoluta all’interno della quale rientra un numero sempre maggiore di categorie come pensionati, famiglie monoreddito, genitori separati. In Italia quasi nove milioni di persone devono scegliere se mettere il piatto a tavola o pagare debiti e bollette”.
Di fronte a questa situazione, va bene la rottamazione delle cartelle ma bisogna intervenire soprattutto nei casi di sovra indebitamento più gravi a partire dalla revisione di una norma, la legge anti suicidi, troppo onerosa e dai tempi incerti”. Bisogna fare di più, partendo, secondo Cacciola, dall’agevolare “l’accesso agli accordi stragiudiziali con i debitori, che possono aiutare a estinguere o ridurre le rate dei debiti”.
Elvira Carpentieri, presidente del Centro studi sulla crisi delle famiglie, ha fornito esempi reali di quello che sta accadendo nel Paese reale. Ha sottolineato che “abbiamo ricevuto tantissime richieste di aiuto per l’impennata dei tassi sui mutui. Questo rialzo sta provocando ogni mese l’aumento delle rate. Chi, ad esempio, a novembre 2022 pagava 800€ al mese di mutuo sulla prima casa, oggi si può trovare a sborsare una cifra vicina o addirittura superiore ai mille euro”. Ma poiché i guai, specialmente in tempo di guerra, sono come le ciliegie e non vengono mai da soli, Carpentieri svela: “A peggiorare la situazione sono il ‘caro energia’ e l’inflazione (ormai a doppia cifra) che stanno mettendo in ginocchio le famiglie italiane, in particolare quelle con redditi medio bassi a cui resta poco o nulla per far fronte alle spese correnti. Questa situazione può portare, nel lungo periodo, ad una recessione ed è quindi necessario trovare soluzioni alternative, che consentano alle famiglie di liberarsi dai debiti rendendo le rate sostenibili”.


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