Politica

Quirinale, è la volta di Elisabetta Belloni

di Alessio Gallicola -

ELISABETTA BELLONI SEGRETARIA GENERALE FARNESINA


Un’altra fumata nera, neanche il quorum sceso a 505 ha modificato lo scenario. Astenuto il centrodestra, scheda bianca per Pd, M5S e Leu. Nel quarto scrutinio il Capo dello Stato in carica, Sergio Mattarella, ha ottenuto 166 voti. 56 per il pm Nino Di Matteo. Su 981 presenti, gli astenuti sono stati 441, le schede bianche 261, le nulle 5, i voti dispersi 20.

Nel totonomi di oggi salgono le quotazioni di Elisabetta Belloni, la diplomatica ora alla guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che sembra scalare le gerarchie tra i candidati al Quirinale. Il profilo piace a molti: una donna, che ha servito lo Stato per anni, stimata da tutti, distintasi per competenza e correttezza nei vari incarichi assunti nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Unico neo, è a capo dei Servizi Segreti, elemento probabilmente decisivo per far tramontare la sua candidatura. E infatti, a pochi minuti dall’avvio dei rumors sulla sua potenziale candidatura, sono arrivati i primi stop. Il più tempestivo è stato Di Maio: “Belloni? Non giochiamo a bruciare nomi…”, ha detto il ministro degli Esteri arrivando alla Camera.

Con la Belloni anche il nome del costituzionalista Sabino Cassese, pare lanciato in orbita da Salvini: “Belloni e Cassese sono nomi in campo? Io penso che bisogna riflettere e che prima di fare altri nomi bisogna ripartire dalla politica”, sostiene il Pd Andrea Marcucci.

Dal canto suo il segretario della Lega torna polemicamente sulla bocciatura della Casellati: ”Abbiamo fatto tantissimi nomi, ambasciatori, giudici, di tutto…’ e poi perché la presidente del Senato non era un nome autorevole? E invece dall’altra parte ancora nulla. Non sono rassegnato, anzi, sono carico per andare avanti”. Ci sarà un incontro oggi con Enrico Letta e gli altri leader? ”Sicuramente con Letta ci sentiremo, non so se riusciremo a vederci…”.

Nel frattempo, in casa centrodestra, mentre Salvini prosegue nel suo movimentismo, incontrando in modo più o meno segreto persone in grado di rispondere ai requisiti essenziali per l’inserimento nella rosa dei papabili, Forza Italia si riprende una fetta di scena con Berlusconi protagonista di una telefonata con Draghi. In una nota, FI parla di “cortese telefonata in cui il presidente del Consiglio ha formulato i migliori auguri di pronta guarigione al presidente Berlusconi”, ma non si esclude che si sia parlato anche di un’eventuale salita al Colle del premier.

E su Draghi, o in alternativa su Casini, punta Giovanni Toti: “Io ritengo che Draghi e Casini abbiano le maggiori chance per salire al Colle”, dice il governatore ligure e cofondatore di ‘Coraggio Italia’.


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