Esteri

Raid israeliano a Jenin: 5 giovani palestinesi rimasti uccisi

di Martina Melli -


Le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, uccidendo cinque palestinesi e ferendone almeno 91. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, il raid è iniziato stamattina presto, quando i soldati israeliani hanno preso d’assalto il campo sparando proiettili, lanciando granate assordanti e gas tossico. Tra le vittime palestinesi, tutte giovanissime, un ragazzo di 15 anni.

L’esercito israeliano ha dichiarato che l’attacco aveva lo scopo di arrestare due sospetti, uno dei quali “il figlio di un leader di Hamas imprigionato”. I soldati israeliani sono stati presi di mira a loro volta e sette di loro sono rimasti feriti.

Bezalel Smotrich, ministro delle finanze israeliano, ha pubblicamente chiesto “un’operazione su larga scala in tutta la Cisgiordania occupata”, aggiungendo che “era giunto il momento”. La Jihad islamica palestinese (PIJ) ha condannato l’operazione israeliana come un “crimine atroce” mentre Hamas, il gruppo che governa la Striscia di Gaza dal 2007, ha dichiarato il suo sostegno alla resistenza a Jenin. Il portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, Nabil Abu Rudeinan, ha lanciato un appello alla comunità internazionale, soprattutto all’amministrazione Biden, affinchè intervenga “a mettere fine alla follia israeliana”. 


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