Esteri

Rapporti tesi tra Londra e Bruxelles: vacilla il Protocollo sulla Brexit

di Federico Cenci -

Photos taken at the #PeoplesMarch for a #PeoplesVote in London on Saturday 20th October 2018.


La storica vittoria del Sinn Fein alle elezioni in Irlanda del Nord ha scosso i già precari equilibri politici post-Brexit. Si preannuncia gravoso il compito di formare un Governo che spetta alla leader del partito repubblicano Michelle O’Neill, giacché la principale controparte unionista, il Dup, ha minacciato di bloccare ogni accordo finché non verrà ridiscusso il Protocollo sulla Brexit. Il testo in questione prevede libero flusso di merci tra le due Irlande, poiché il ripristino delle barriere doganali avrebbe violato gli Accordi del Venerdì Santo del 1998 che posero fine a decenni di violenze tra unionisti e repubblicani, ma controlli doganali sulle merci in arrivo in Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito. E ora le istanze unioniste, stando a quanto rivela il “Guardian”, avrebbero trovato sponda a Westminster, dove il ministro degli Esteri Liz Truss avrebbe ordinato al suo staff di preparare un disegno di legge che abolisca i controlli doganali tra Irlanda del Nord e resto del Regno. Fonti del Governo citate dal tabloid rivelano che la Truss non avrebbe voluto violare l’intesa con l’Unione europea, ma la vittoria del Sinn Fein l’avrebbe indotta a prendere la perentoria decisione.

La questione non ha ovviamente lasciato indifferenti Dublino e Bruxelles. Il premier irlandese, Michael Martin, ha avuto una telefonata con l’omologo britannico Boris Johnson. “Abbiamo entrambi convenuto sulla necessità di vedere formato al più presto un governo in Irlanda del Nord”, ha twittato Martin. “Sul Protocollo, ho sottolineato la necessità di intensificare le discussioni fra Unione europea e Regno Unito e di evitare ogni azione unilaterale”. Il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, è intervenuto attraverso una nota in cui si ribadisce che “l’Ue è stata aperta a collaborare con il Regno Unito sull’attuazione del Protocollo per portare certezza giuridica e prevedibilità a lungo termine alle persone e alle imprese nell’Irlanda del Nord”. Ma precisa che “solo soluzioni congiunte funzioneranno”. Pertanto “l’azione unilaterale del Regno Unito renderebbe solo più difficile il nostro lavoro su possibili soluzioni”. La palla passa ora a Londra.

Dopo la vittoria del Sinn Fein in Irlanda del Nord, il Governo britannico starebbe meditando uno strappo all’accordo sui controlli doganali. Pronta la replica dell’Ue.

La storica vittoria del Sinn Fein alle elezioni in Irlanda del Nord ha scosso i già precari equilibri politici post-Brexit. Si preannuncia gravoso il compito di formare un Governo che spetta alla leader del partito repubblicano Michelle O’Neill, giacché la principale controparte unionista, il Dup, ha minacciato di bloccare ogni accordo finché non verrà ridiscusso il Protocollo sulla Brexit. Il testo in questione prevede libero flusso di merci tra le due Irlande, poiché il ripristino delle barriere doganali avrebbe violato gli Accordi del Venerdì Santo del 1998 che posero fine a decenni di violenze tra unionisti e repubblicani, ma controlli doganali sulle merci in arrivo in Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito. E ora le istanze unioniste, stando a quanto rivela il “Guardian”, avrebbero trovato sponda a Westminster, dove il ministro degli Esteri Liz Truss avrebbe ordinato al suo staff di preparare un disegno di legge che abolisca i controlli doganali tra Irlanda del Nord e resto del Regno. Fonti del Governo citate dal tabloid rivelano che la Truss non avrebbe voluto violare l’intesa con l’Unione europea, ma la vittoria del Sinn Fein l’avrebbe indotta a prendere la perentoria decisione.

La questione non ha ovviamente lasciato indifferenti Dublino e Bruxelles. Il premier irlandese, Michael Martin, ha avuto una telefonata con l’omologo britannico Boris Johnson. “Abbiamo entrambi convenuto sulla necessità di vedere formato al più presto un governo in Irlanda del Nord”, ha twittato Martin. “Sul Protocollo, ho sottolineato la necessità di intensificare le discussioni fra Unione europea e Regno Unito e di evitare ogni azione unilaterale”. Il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, è intervenuto attraverso una nota in cui si ribadisce che “l’Ue è stata aperta a collaborare con il Regno Unito sull’attuazione del Protocollo per portare certezza giuridica e prevedibilità a lungo termine alle persone e alle imprese nell’Irlanda del Nord”. Ma precisa che “solo soluzioni congiunte funzioneranno”. Pertanto “l’azione unilaterale del Regno Unito renderebbe solo più difficile il nostro lavoro su possibili soluzioni”. La palla passa ora a Londra.


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