Esteri

Rasmussen profetizza l’apocalisse: i russi distruggono i gioielli di guerra occidentali

di Ernesto Ferrante -

ANDERS FOGH RASMUSSEN


I falchi della Nato puntano al confronto militare diretto con la Russia e allo schieramento di truppe sul territorio di guerra in Ucraina. A indossare i panni del profeta di sventura è stato Anders Rasmussen, ex segretario generale della Nato e consigliere ufficiale del presidente Volodymyr Zelensky.
“Se la Nato non concorderà un chiaro percorso per l’Ucraina, c’è la chiara possibilità che alcuni Paesi possano agire da soli. Sappiamo che la Polonia è molto impegnata nell’assistenza concreta all’Ucraina. E non escluderei che la Polonia s’impegni di più seguita dai baltici, magari con proprie truppe sul terreno”. Parole a metà tra l’avvertimento e la “soffiata”, che avvicinano il mondo al baratro della tragedia.
Dopo il fallimento degli attacchi condotti nei giorni scorsi sul fronte tra le regioni di Donetsk e Zaporizhzhia, l’esercito di Kiev ha lanciato una nuova offensiva più massiccia a sud di Orekhov, respinta dai russi. Messi fuori uso anche vari Leopard.
I combattimenti sono diventati più duri, ma non si può parlare di una vera controffensiva. La distruzione della diga di Kahovka ha provocato danni alle linee di difesa russe sulla riva sinistra del fiume Dnipro. A riferirlo è il bollettino giornaliero dell’Institute for the Study of War (Isw), avvalorando ulteriormente la tesi di chi ritiene che dietro la distruzione dello sbarramento artificiale ci sia la mano ucraina.

Torna alle notizie in home