Attualità

Ratzinger e padre George, la verità di Papa Francesco

di Andrea Canali -


Riaffiorano di nuovo incomprensioni in Vaticano, infatti si possono considerare forti le dichiarazioni di Papa Francesco esternate in vista dell’uscita in questi giorni del libro/intervista col giornalista spagnolo Javier Martinez-Brocal, dal titolo “El sucesor”.

Il dialogo intercorso con il giornalista è stato l’occasione per Bergoglio di annunciare che il suo funerale sarà più sobrio rispetto a quello degli altri Pontefici, in quanto cambierà il rito funebre. Quindi niente catafalco sul quale esporre il corpo che sarà invece nella bara. Il Papa verrà vegliato e sepolto “con dignità ma come tutti i cristiani“, ha detto Francesco.

Non solo, ma questa è stata anche l’occasione da parte del Sommo Pontefice per tornare a parlare in modo certamente non positivo di Gaenswein -storico segretario particolare del pontefice emerito Benedetto XVI- sicuramente esponente dell’ala conservatrice della Chiesa-, affermando: “Mi ha addolorato il fatto che abbiano usato Benedetto contro di me. Il libro di don Gaenswain è stato pubblicato il giorno della sua sepoltura, e mi è sembrato una mancanza di nobiltà e umanità”. Il pontefice sudamericano si riferisce al libro “Nient’altro che la verità”, scritto dal segretario di Ratzinger. Un libro in cui padre George aveva raccontato i suoi anni trascorsi accanto al cardinale, poi futuro Papa Benedetto XVI.

Libro, attraverso il quale indirettamente fu colpito Francesco sul Motu proprio “Traditionis custodes”, del luglio 2021, con cui Bergoglio con una decisione spiazzante e inamovibile aveva imposto restrizioni sulla celebrazione della messa in latino. Un cambiamento che “ha spezzato il cuore del Papa emerito”, aveva rivelato Gaenswein in una intervista ad un quotidiano tedesco di ispirazione cattolica. Oggi nel nuovo libro/intervista Papa Francesco non trattiene il suo parere sul segretario particolare del suo predecessore. Secondo Il Papa argentino infatti, Benedetto XVI “era un cavaliere” mentre il suo segretario a volte gli ha reso le cose complicate o meglio “difficili”.


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