Economia

Così gli italiani rivendono sul web i regali di Natale

di Cristiana Flaminio -

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Il Natale è passato, restano solo i regali. Non sempre graditi. Dal maglione troppo grande al solito set per la casa. Ma gli italiani si stanno organizzando. E, piuttosto che gettare in un angolo il dono della vecchia zia che, ormai da decenni, regala sempre la stessa cosa, li monetizzano. E lo fanno, soprattutto, sfruttando i canali digitali e le piattaforme di seconda mano che proliferano sul web.

Il Natale rappresenta sempre un grande traino per l’economia. Confcommercio ha stimato che nell’ultimo fine settimana di shopping, in cui le famiglie si sono dedicate agli ultimi doni, sono stati spesi almeno 1,2 miliardi di euro. In appena due giorni. Stando all’organizzazione del commercio, quasi un italiano su tre (28%) s’è ridotto all’ultimo per i regali. Addirittura, l’11% degli italiani ha acquistato doni il giorno della Vigilia. Il budget medio è stato di 233 euro, il 13 per cento in più rispetto all’anno passato. C’è poco da esultare, però. Non sono ripresi i consumi. O, almeno, non così tanto quanto lascerebbe intendere il trend percentuale a doppia cifra. In termini di volumi di vendita, infatti, l’aumento rilevato si dimezza e raggiunge appena il 6 per cento in più. Piuttosto è l’aumento dei prezzi, l’inflazione insomma, ad aver costretto gli italiani a sborsare più di quanto abbiano fatto nel 2022 per i pensierini natalizi. In cima alle preferenze d’acquisto ci sono stati i vestiti, con il 51% delle indicazioni. Poi i profumi e i cosmetici (45%), quindi i libri (44%). Non possono di certo mancare i giocattoli (38%), gli accessori (33%) e i regali alimentari, cesti di frutta, prodotti tipici e leccornie (29%).

Ma non tutti hanno gradito il regalo che si son ritrovati sotto l’Albero. Ma, piuttosto che rimuginare sul cattivo gusto di amici e parenti, e per recuperare qualche euro, gli italiani delusi si affidano al web per piazzare i doni sgraditi. Con la speranza di trovare qualcuno pronto addirittura a pagare per farsi mandare a casa maglioni, profumi o chissà che altro sia capitato loro in sorte tra i regali di Natale. Un’indagine Coldiretti-Ixé rivela che almeno un italiano su quattro riciclerà i doni ricevuti a Natale. La stragrande maggioranza rifilerà il pacco ad amici e parenti. Insomma, l’economia circolare del regalo sgradito. Ma cresce il numero di coloro che, invece, scatteranno una bella foto al dono di cui intendono disfarsi e lo piazzeranno in vendita. A prezzo d’occasione, si capisce. Un fenomeno in fortissima ascesa. Si tratta del 61 per cento in più rispetto al 2022. Solo il 16% degli italiani, invece, si dedicherà all’altro rito che caratterizza lo shopping natalizio. In un certo senso, la sua nemesi: il ritorno al negozio per la restituzione dell’oggetto in cambio di un buono.  Una soluzione, questa, privilegiata dagli abitanti del Nord Italia. Mentre, invece, al Sud e nelle Isole si punta a far girare in famiglia i regali deludenti. Un business imponente, quello dei regali. Che la stessa Coldiretti ha stimato in circa otto miliardi di euro complessivi. Va da sé che le vendite immediate di seconda mano genereranno un vorticoso giro d’affari, una sorta di secondary selling che metterà qualche banconota nei portafogli e nei salvadanai delle famiglie.

Ma il Natale, però, non è stato un giorno da ricordare per almeno 7,5 milioni di cittadini italiani. Queste persone, infatti, si sono trovate nell’impossibilità di fare regali a causa delle difficoltà economiche subite a causa dell’aumento dei prezzi, del caro vita e della crisi o della perdita del posto di lavoro. Un numero di persone che è in aumento. E che Confcooperative ha stimato in almeno dieci milioni di individui. Secondo il Centro Studi dell’organizzazione si è acuito il divario tra chi può permettersi vacanze, regali e cenoni e chi, invece, non riesce a sbarcare il lunario. Neanche a Natale. Pesa, infatti, l’erosione del potere d’acquisto. Che, in termini economici, avrebbe raggiunto complessivamente qualcosa come 100 miliardi di euro in meno nelle tasche dei cittadini. E questo sì che è davvero il più sgradito dei regali di Natale.


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