Regionali, ancora stallo sul Veneto nel centrodestra
Il rebus sulle candidature per le elezioni regionali d’autunno agita il centrodestra, con il nodo del Veneto in cima alla lista delle questioni da sciogliere. La successione a Luca Zaia, che non potrà ricandidarsi per un quarto mandato né rimanere in carica fino al 2026, è il primo tassello di un puzzle più ampio che coinvolge anche Puglia, Toscana, Campania e Marche.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini, consapevoli della portata politica della partita, non hanno ancora fissato un vertice, ma sarà proprio da loro che dovrà arrivare la sintesi. In Veneto, la tensione è alta. La Lega rivendica con forza la guida della Regione, definendola una “questione di continuità” e non di “lesa maestà”, come ha ribadito lo stesso Zaia. Il governatore uscente, pur rimandando ogni decisione sul suo futuro a un prudente “day by day”, non ha nascosto la sua amarezza per il parere del Consiglio di Stato che impedisce lo slittamento delle elezioni, sottolineando anche il mancato risparmio economico nel non accorparle con le comunali di Venezia.
Nel frattempo, Fratelli d’Italia, che non governa alcuna regione del Nord e che vanta i migliori risultati elettorali a livello nazionale, pretende un riconoscimento. Anche Forza Italia si muove per le regionali in Veneto: l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi si dice pronto a scendere in campo. E sullo sfondo aleggia la minaccia della Liga veneta, che ha già ventilato l’ipotesi di correre da sola se il candidato non sarà espressione leghista, aprendo uno scenario potenzialmente esplosivo per l’unità della coalizione.
Si attenderà almeno il ballottaggio di Bolzano prima di fare una sintesi, dicono nella maggioranza. Oltre al Veneto, il centrodestra deve ancora individuare i candidati per Puglia, Toscana e Campania. L’unico presidente uscente certo della ricandidatura è Francesco Acquaroli nelle Marche. Per la Toscana, il nome più accreditato è quello di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia in quota FdI. In Campania si punta su Edmondo Cirielli, ma la scelta definitiva dipenderà anche dalle mosse del centrosinistra, ancora alle prese con l’eredità politica di Vincenzo De Luca.
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