Regno Unito: no della Corte Suprema al piano Braverman, smacco per Sunak, Cleverly non molla
La Corte Suprema britannica ha bocciato il programma del governo ideato dall’ormai ex ministra dell’Interno Suella Braverman che prevede il trasferimento in Ruanda dei richiedenti asilo che arrivano attraverso il canale della Manica: comunque, uno smacco per il premier Sunak. Lo riporta Sky News, precisando che la Corte ha valutato se il Ruanda fosse un “Paese terzo sicuro” verso cui inviare i migranti.
I cinque giudici (Lord Reed, Lord Hodge, Lord Lloyd-Jones, Lord Briggs e Lord Sales) hanno bocciato all’unanimità il piano, definendo “illegale” il trasferimento dei migranti.
“La Corte Suprema respinge all’unanimità il ricorso del ministero dell’Interno e conferma la conclusione della Corte d’Appello – si legge nel dispositivo della sentenza – Questo perché ci sono fondati motivi per ritenere che i richiedenti asilo correrebbero un rischio reale di maltrattamenti” nel caso fossero rimandati nel loro Paese di origine una volta respinti in Ruanda.
Il Ruanda è però “in disaccordo” con la sentenza della Corte Suprema britannica che non lo ritiene un Paese terzo sicuro per trasferirvi i richiedenti asilo che arrivano nel Regno Unito.
“Questa è in definitiva una decisione che spetta al sistema giudiziario del Regno Unito”, ha premesso la portavoce del governo ruandese, Yolande Makolo, aggiungendo che “tuttavia, siamo in disaccordo con la sentenza secondo cui il Ruanda non è un Paese terzo sicuro per i richiedenti asilo e i rifugiati, in termini di respingimento”.
La portavoce, citata da Sky News, ha evidenziato che Ruanda e Regno Unito hanno lavorato insieme per “garantire l’integrazione dei richiedenti asilo trasferiti nella società ruandese”, sottolineando che il Paese africano “è impegnato a rispettare i suoi obblighi internazionali e siamo stati riconosciuti dall’Unhcr e da altre istituzioni internazionali per il nostro trattamento esemplare dei rifugiati”.
Subito dopo le contestazioni sollevate dalla Corte Suprema, il pressing di James Cleverly per un “trattato completo” con il Ruanda da firmare “al più presto” e che veda superate definitivamente le contestazioni sollevate dalla Corte Suprema britannica. E’ quanto ha auspicato il neo ministro britannico dell’Interno dopo la bocciatura del piano Ruanda.
La sentenza significa che i migranti non possono “ancora” essere mandati in Ruanda, ha chiarito Cleverly in un discorso ai Comuni in cui ha fatto capire che il governo non intende gettare la spugna. Il ministro ha sostenuto che la sentenza si è basata su fatti risalenti a 15 mesi fa, pur sottolineando che il governo rispetta la sentenza e i tribunali.
Cleverly ha quindi affermato che l’esecutivo lavora per rinegoziare l’accordo nei termini che permettano di superare le perplessità espresse dalla Corte Suprema, a partire dalla questione che i richiedenti asilo, nel caso vedessero respinte le loro domande in Ruanda, possano essere rimandati solo nel Regno Unito e non nel loro Paese d’origine.
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