Esteri

Relitto del Titanic, miliardario Usa ci prova a un anno dal Titan

di Lorenza Sebastiani -


Adrenalina a tutti costi. E questo fa rima con soldi, tanti soldi. Spesso chi ha tanta disponibilità ha anche desideri superomistici, in senso freudiano. Ha voglia di lasciare un segno, di esplorare il mondo fino ai confini più lontani, come nessun altro ha fatto prima. Dallo spazio agli abissi marini più profondi. La tragedia del sommergibile Titan di giugno scorso ha lasciato il segno nella coscienza collettiva, ha bloccato gli animi di molti avventurieri. Non era certo la prima volta che qualche turista esplorava il relitto del Titanic, ma da quella tragedia non ci ha provato più nessuno.
Chi ha visitato le profondità oceaniche ha parlato di un luogo silenzioso, buio, freddo, ostile alla vita umana, ma estremamente suggestivo. È di questi giorni la notizia che il miliardario Larry Connor ha intenzione di arrivare di nuovo al famoso relitto del Titanic a 3.800 metri di profondità nell’Oceano Atlantico, proprio per rompere il ghiaccio nei confronti di quell’inerzia emotiva e sociale che ha toccato tutti noi nell’ultimo anno, nei confronti delle esplorazioni estreme. La stessa Ocean Gate, azienda che ha prodotto il Titan, da quando è successo il fattaccio, ha chiuso i battenti e sul sito compare la scritta ‘ogni operazione è al momento sospesa’. E questa sospensione ha il sapore di un eterno tempo indeterminato. La rivoluzione poteva semplicemente passare dal rimodulare le condizioni di sicurezza, come sta facendo Connor.
L’imprenditore ha spiegato che lavorerà con Triton Submarines, azienda che costruisce sottomarini per l’esplorazione marina a diverse profondità. Una data per la spedizione non è stata ancora annunciata. Connor è al lavoro con Patrick Lahey per la progettazione del Triton 4000/2 Abyssal Explorer, un modulo sofisticato al quale il Ceo di Triton ha lavorato senza sosta da oltre dieci anni. Con un costo stimato di 20 milioni di dollari, il modello è il risultato di anni di ricerca, progettazione e sviluppo, con l’impiego di materiali innovativi, sul mercato da pochi mesi. Il nuovo sottomarino, secondo l’azienda, ha un carico utile di 500 kg, può trasportare solo un pilota e un passeggero e viaggia a una velocità massima di 3 nodi per un’immersione della durata di non più di 12 ore. Connor, 74 anni, imprenditore e astronauta, non sta nella pelle. Ha già dato prova del suo coraggio (o forse della sua incoscienza) partecipando alla missione Axiom Mission 1, durata 17 giorni, tra l’8 e il 25 aprile 2022, come pilota presso la Stazione Spaziale Internazionale. Ha dichiarato al Wall Street Journal che una spedizione verso il relitto del Titanic oggi può finalmente essere effettuata in sicurezza con l’appropriata tecnologia. «Voglio mostrare al mondo – ha detto – che anche se l’oceano è estremamente potente, può essere meraviglioso e può veramente cambiarti la vita se si fa ogni operazione nel modo giusto». Un portavoce della sua società ha precisato che la missione avrà luogo solo una volta che il sottomarino sarà stato certificato da un’organizzazione marittima.
Intanto si sogna in grande anche per quanto riguarda lo spazio. Elon Musk vuole colonizzare Marte prima dello scoppio di una terza guerra mondiale. Space X è la sua creatura per i viaggi nello spazio turistici, una delle poche società private a fornire servizi di trasporto spaziale e nasce con l’obiettivo di ridurre i costi dei lanci spaziali e favorire la colonizzazione proprio del pianeta Marte, che Musk vive come un pianeta alternativo al nostro su cui vivere. Nell’aprile del 2022 ha portato per la prima volta tre turisti sulla ISS (stazione orbitante internazionale). Una gita durata 10 giorni che ha visto i tre astroturisti sborsare 55 milioni di dollari a testa per salire sulla navicella Crew Dragon. Altro svalvolato, lo chef Rasmus Munk, del ristorante stellato Alchemist di Copenaghen, dove c’è una scenografica cupola che ricorda un planetario. La sua prossima stravagante idea sarà realizzare nel 2025 una cena nella spazio, come ha svelato tramite la sua pagina Instagram. In collaborazione con due aziende statunitensi, lo chef vuole servire una cena a bordo della capsula spaziale (neutra a CO2) chiamata Neptune, di Space Perspective, sollevata da uno “SpaceBalloon” riempito di idrogeno. Costo? 500mila euro a passeggero. Siamo sempre lì, la differenza tra un povero pazzo e un genio coraggioso sta nel portafogli.


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