Politica

Renzi accusato di sessismo, annuncia querele

di Lino Sasso -

Matteo renzi


Renzi ha tantissimi difetti, ma tanti suoi colleghi dimostrano quotidianamente di averne molti di più, a partire dalla necessità di dover puntualmente strumentalizzare situazioni, contesti e soprattutto parole, solo per dimostrare di esistere politicamente. Accade così che semplicemente per replicare a un’affermazione dell’assessora regionale toscana all’Ambiente Monia Monni, che suona francamente come banale e oltremodo qualunquista, il numero uno di Italia Viva finisce sul banco degli imputati – di chi cavalca un dramma sociale come l’annosa questione del gender gap – con l’accusa di sessismo. L’assessora ha denunciato in un post di leggere in alcune scelte politiche a Firenze una modalità “politica fallica”, affermazione di dubbio gusto che suona, oltretutto, francamente incomprensibile anche solamente da un punto di vista lessicale. La risposta di Renzi è stata, come egli stesso ha puntualizzato “non so cosa sia la ‘politica fallica’ di cui si occupa Monni”. Apriti cielo! È bastato tanto per dare il via a un’allucinante quanto sterile polemica scatenata dai soliti improvvisati ‘azzeccagarbugli’ della politica italiana, alcuni dei quali siedono, purtroppo, anche in Parlamento che accusano Renzi di sessismo. Sono così iniziate a fioccare le richieste di scuse da parte del senatore di Italia Viva da parte del Pd e di qualche suo esponente in particolare che, da fine conoscitore dell’idioma nostrano, non solo è riuscito dare un’interpretazione della locuzione “politica fallica”, il cui significato a noi ancora sfugge, ma ha anche ravvisato, da fine psicologo, nella replica di Matteo Renzi, in particolare nell’espressione “di cui si occupa”, niente poco di meno che “un linguaggio allusivo che è davvero difficile non considerare maschilista”. Sembra una boutade, ma purtroppo non lo è. Da qui la reazione di Renzi che ha annunciato con una nota di aver dato mandato ai propri legali “di querelare e di agire in sede civile il signor Andrea Ceccarelli, segretario del Pd fiorentino” e “tutti coloro che parlano di insinuazioni e allusioni sessiste”.


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