Cultura & Spettacolo

LA GRANDE BELLEZZA – Riapre il Wien Museum e raddoppia lo spazio

di Alessandra Iannello -


Oltre 70mila visitatori hanno varcato i tornelli del nuovo Wien Museum in Karlsplatz dal giorno della sua inaugurazione, il 6 dicembre scorso, a oggi. Costruito negli anni ’50 del secolo scorso su progetto di Oswald Haerdtl, il museo fu inaugurato nel 1959. Punto focale della storia viennese, a causa della collezione sempre crescente di cimeli e dell’ampliamento delle attività espositive e didattiche, lo spazio del Wien Museum divenne negli anni troppo angusto e così, nel 2013 il Comune di Vienna ne ha deciso la ristrutturazione e l’ampliamento. Dopo il concorso anonimo, il cui obiettivo era quasi raddoppiare la superficie del museo da 6.900 a 12.000 metri quadrati vinto dal team di architetti austriaco Certov, Winkler + Ruck, nel 2019 sono partiti i lavori.
Un nuovo elemento, che crea due livelli aggiuntivi e galleggia sopra la struttura esistente, è collegato alla struttura originaria tramite una piattaforma panoramica che si affaccia su Karlsplatz. La nuova area d’ingresso con il suo padiglione in vetro ospita, oltre alla biglietteria e al bookshop, il ristorante Trude & töchter, con 70 coperti all’interno e altrettanti all’esterno, aperto anche oltre gli orari di attività del museo.
Dal piano terra fino al secondo piano è allestita la mostra permanente che racconta la storia di Vienna, dai primi insediamenti fino ai giorni nostri. La visita si estende sui tre livelli dell’edificio originale di Haerdtl, e ha il suo fulcro nella sala centrale ricavata in quello che era l’atrio. Grazie alla sua altezza di 25 metri, qui sono in mostra gli oggetti più grandi della collezione come le statue originali del Donnerbrunnen, la fontana del 1739 situata a Neuer Markt; la mascotte del museo Poldi, una balena di rame di 10 metri e dal peso di 1,7 tonnellate che era l’emblema del ristorante Zum Walfish del Prater, e il modello della Cattedrale di Santo Stefano. Fra gli oggetti più rilevanti il reperto più antico è una zanna di mammut ritrovata nel centro di Vienna e risalente a 11mila anni fa, mentre il più prezioso è il ritratto che Gustav Klim fece alla sua amante la stilista Emilie Flöge.
Il quarto piano, nella nuova sorprendente struttura in acciaio e cemento di 1.200 metri quadrati, si tengono le mostre temporanee dedicate a personalità viennesi o ad aspetti particolari della vita in città.
A inaugurare lo spazio la mostra che si terrà fino al 28 aprile dedicata all’architetto Johann Bernhard Fischer von Erlach (1656– 1723) progettista della Karlskirche, la struttura barocca più importante dell’Austria. La mostra, organizzata in collaborazione con il Museo di Salisburgo, abbraccia un arco di tempo che va dai primi giorni di Fischer a Roma, attraverso i suoi primi edifici a Vienna e Salisburgo, fino ai suoi capolavori successivi e, soprattutto, alla Karlskirche. I punti salienti che costituiscono il fulcro della mostra includono i disegni di Fischer provenienti dalla Biblioteca nazionale di Zagabria e dall’Albertina di Vienna e le lastre di rame della “Historischen Architektur” (pubblicata nel 1721).


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