Esteri

Riconoscimento dello Stato palestinese: esplode la rabbia di Tel Aviv

di Ernesto Ferrante -


Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno la Palestina come Stato. Grande irritazione da parte di Israele, che ha deciso di richiamare gli ambasciatori. “Il riconoscimento entrerà in vigore il 28 maggio. La Norvegia considererà la Palestina uno Stato indipendente, con tutti i diritti e i doveri che ciò comporta”, ha affermato il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store Store. Il ministro degli Esteri di Oslo, Espen Barth Eide, ha dichiarato che il suo Paese arresterà Benjamin Netanyahu se la Corte penale internazionale emetterà un mandato contro il premier israeliano e quest’ultimo dovesse entrare in Norvegia. “Voglio chiarire una cosa, questo riconoscimento non è contro nessuno, non è contro il popolo di Israele, un popolo che apprezziamo. E tanto meno contro gli ebrei, la cui storia è legata alla Spagna”. E “non è nemmeno a favore di Hamas”, ha chiarito il premier spagnolo Pedro Sánchez. Nella stessa direzione si è mossa l’Irlanda. “Oggi Irlanda, Norvegia e Spagna annunciano che riconosciamo lo Stato di Palestina”, ha detto il primo ministro irlandese Simon Harris in conferenza stampa, definendo quello di ieri “un giorno storico”.
Il presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen) ha accolto con soddisfazione la decisione. Il segretario generale del Comitato esecutivo dell’Olp, Hussein al-Sheikh, ha parlato di “momenti storici in cui il mondo libero trionfa per la verità e la giustizia dopo lunghi decenni di lotta nazionale palestinese, sofferenze, dolore, occupazione, razzismo, omicidi, oppressione, abusi e distruzione a cui è stato sottoposto il popolo palestinese”.
Esulta la la Turchia di Recep Tayyip Erdogan, mentre Roma tentenna. “L’Italia è favorevole, ma è lo Stato palestinese che deve riconoscere Israele ed è Israele che deve riconoscere lo Stato palestinese. Inoltre, uno Stato palestinese non dovrebbe essere guidato da Hamas”, ha fatto sapere il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Dura la reazione israeliana. Secondo il ministro israeliano della Sicurezza e leader della destra radicale, Itamar Ben Gvir, la presa di posizione di Irlanda, Spagna e Norvegia “rappresenta un premio a Nukhba, gli assassini e violentatori”.


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