Rifiuti e biodigestori, al Senato la voce di Casal Selce: “Gualtieri ci ascolti”
Roma e la problematica rifiuti sono (quasi) da sempre andate a braccetto: un’unione infelice che negli anni e nelle varie amministrazioni ha suscitato sì polemiche, ma soprattutto disagi alla cittadinanza. Ebbene, cambia il tempo, ma i rifiuti no: e a portare la voce dei cittadini di Casal Selce al Senato è stata l’iniziativa della senatrice Anna Maria Fallucchi (FdI) che a Palazzo Madama – insieme ad addetti ai lavori, rappresentanti della cittadinanza e colleghi, tra cui Lavinia Mennuni e Marco Silvestroni – ha riacceso i riflettori sugli impianti di “biodigestione anaerobica” previsti dal piano comunale per trattare la frazione organica dei rifiuti. Impianti che sorgeranno a Casal Selce e Cesano e che avranno una capacità di circa 200.000 tonnellate e un investimento di 59 milioni di euro ciascuno. Cosa manca? L’assenza di un coinvolgimento pubblico nel processo decisionale e la discussione sulla scelta delle aree. Cosa c’è invece? “Preoccupazione”. A dirlo è la stessa senatrice Fallucchi, perché, spiega: “La zona è stata già compromessa dalla presenza della discarica più grande d’Europa” quella di Malagrotta, ma anche perché il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, nonché Commissario Straordinario, “vuole imporre su di una area agricola di pregio tutelata dalla legge paesaggistica, anche in violazione di Regolamenti Ue” fanno sapere i promotori. Gli stessi che ci tengono a sottolineare di non essere contrari alla realizzazione degli impianti, ma che questi non vadano a compromettere vita e salute dei cittadini. Ed è per questo che il Comitato “Difendiamo Casal Selce” ha avviato un ricorso al TAR, contestando la localizzazione del biodigestore nell’Agro romano occidentale (tutelato da normative come il Regolamento DNSH e la Natura Restoration Law) ma anche per la vicinanza dell’impianto ad aree protette, ma soprattutto a soli 90 metri dalle abitazioni, con violazione delle normative comunali che richiedono la distanza minima di 500 metri da case sparse e 1 chilometro dai centri abitati. Lo stesso comitato ha proposto 32 siti alternativi, senza successo: Gualtieri sostiene che gli impianti sono necessari per risolvere l’emergenza dei rifiuti della capitale. “Il sindaco di Roma sta portando avanti politiche illogiche nella gestione del problema dei rifiuti, sia nel metodo che nel merito” ha dichiarato il senatore FdI Silvestroni. “E si rifiuta di incontrare i cittadini e i comitati: un atteggiamento che dimostra un disinteresse per la salute dei cittadini. Obiettivo del primo cittadino invece sembra essere quello di ottenere un risultato politico da esibire nei salotti, potendo affermare di aver risolto il problema dei rifiuti”. Questa proposta, dicono i promotori dell’iniziativa, non è risolutiva e la richiesta, nei confronti del Commissario-Sindaco è semplice: trovare una nuova soluzione che sia condivisa, chiedendo a Gualtieri di tornare sui propri passi per poter considerare alternative sul territorio più sensate e meno impattanti. Di certo, il problema dei rifiuti è una questione complessa e, per questo motivo, essa richiede strategia condivisa e il coinvolgimento di tutte le parti interessate, compresi i cittadini e i comitati locali. Revisione del progetto e partecipazione. Ora il sindaco risponderà?
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