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Riforma ITS, di Raimondo (ASSTEL): Bene, avanti così

di Redazione -



Bene, la riforma degli ITS. Ora si apre un possibile spazio per affermare la cibersecurity, leva fondamentale per la transizione digitale delle imprese, impulso ad una gestione più ampia di tutte le opportunità e servizi che le aziende possono assicurare al Paese. E’ quanto ritiene Laura di Raimondo, direttore Asstel, l’associazione delle aziende della filiera tlc. “La riforma degli ITS (da oggi ITS Academy) – afferma –  è una prima grande risposta del Paese all’evoluzione del sistema formativo determinata dal PNRR e per sviluppare le competenze necessarie delle studentesse e degli studenti. Il settore delle TLC ritiene questo passaggio fondamentale per costruire quelle figure professionali, oggi mancanti, in grado di spingere la digitalizzazione dell’Italia. E’ necessario inserire all’interno delle aziende nuove figure professionali capaci di guidare l’innovazione e attivare il circolo virtuoso competenze, innovazione, nuovi servizi e generazione del valore”.

Un passo in avanti, affinche l’innovazione diventi centrale all’interno dei modelli di business della filiera: “Viviamo un tempo nuovo per il lavoro e auspichiamo un legame sempre più forte tra Scuola, Università e imprese – dice – , affinché lo sviluppo delle discipline STEM, oggi fondamentali nel mercato, sia da volano per l’innovazione e l’economia. In particolare, il comparto auspica attenzione sul versante della cybersecurity, settore chiave per ogni politica di espansione digitale delle imprese, e per la sicurezza degli stessi utenti di servizi innovativi”.

Dopo l’arrivo in Aula, la riforma degli ITS ha avuto finalmente il via libera definitivo. Sarà legge, avviando una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’istruzione superiore, da tempo laboratorio di professionalità e competenze tecniche. Compresa nel quadro delle riforme del PNRR per l’istruzione, cambierà denominazione agli ITS, da oggi ITS Academy. Il punto di forza ne è la grande capacità di creare lavoro. Secondo i dati della PI, su 5.280 diplomati l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia e l’incertezza di una congiuntura economica sempre più pesante.


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