Ambiente

Rinnovabili Italia

di Redazione -


In 6 mesi, l’Italia sale dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica mondiale di Ernst&Young sull’attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle rinnovabili. La notizia, in occasione della 60esima edizione del report “EY Renewable Energy Country Attractiveness Index” che classifica i primi 40 Paesi al mondo. E che quest’anno registra, a causa delle condizioni volatili del mercato dell’energia, una significativa accelerazione dei governi di tutto il mondo sulle rinnovabili per fare forti strategie e piani che puntino a ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.
Il nostro Paese, dice Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader, “si afferma come un attore protagonista nel palcoscenico europeo, grazie alla ricchezza di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), agli ambiziosi target di crescita (necessari per raggiungere rapidamente la decarbonizzazione e una maggiore indipendenza energetica) e, nel contesto attuale, ai generosi prezzi del mercato all’ingrosso”. Con una delle migliori performance rispetto all’Index non solo in termini relativi agli altri Paesi, ma in termini assoluti, l’Italia incassa risultati positivi per gli effetti degli incentivi della nuova bozza del Decreto FER 2 che definisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi, per l’annuncio di 5 GW di eolico offshore all’asta tra il 2023 e il 2026 e per il via del primo impianto eolico offshore nel Paese. Ma anche per la crescita delle installazioni e il rafforzamento della pipeline di progetti nell’eolico onshore e nel fotovoltaico, con il primo che conta finora 11.3 GW di capacità istallata e il secondo 23.9 GW.
Buoni segnali arrivano dal fronte autorizzativo, con una accelerazione delle procedure, la semplificazione per l’eolico offshore con una sola Autorizzazione Unica e non più concessioni demaniali, su impianti fino a 10 MW. Mentre è attesa la regolazione con ulteriori forme di supporti per le rinnovabili e per le tecnologie ad esse associate, le batterie, che potrebbero spingere la bancabilità e scalabilità delle soluzioni per la security delle rinnovabili.
Crescono, poi, le soluzioni per la generazione di energia distribuita da rinnovabili con modelli sia per l’industry che per il retail. Ancora turbolenta, invece, la questione dei contratti di compravendita di energia elettrica tra privati. Un mercato sul quale i settori dell’industria e del commercio puntano a stabilizzare e abbassare il costo di approvvigionamento dell’energia e che apre sempre più all’offerta di progetti Ready-to-build. Mentre aumentano i rendimenti per i produttori di energia da rinnovabili, con il valore a cui puntano che è raddoppiato in poco più di un anno, nonostante un costo di produzione stabile.

Un’accelerazione che ci fa bene, in una situazione nella quale, spiega Sergio Nicolini, EY Europe West Energy Sector Leader, “le fonti alternative al gas russo ci stanno permettendo di affrontare l’inverno in sicurezza. Ma, per garantire gli stoccaggi del 2023 e ridurre i costi dell’energia, sarà necessario implementare in maniera strutturale come Paese, aziende e persone, le tre direttrici del REPowerEU: consolidare la crescita delle energie rinnovabili, ampliare il processo di diversificazione delle fonti tradizionali, adottare soluzioni in grado di migliorare l’efficienza energetica, definendo così una soluzione strutturale e sostenibile alla crisi attuale, alla sicurezza ed al fabbisogno energetico nazionale”.


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