Per Abbonati

Ritorno di fiamma

di Eleonora Ciaffoloni -

GIORGIA MELONI, SILVIO BERLUSCONI, MATTEO SALVINI


 

Chi sperava in uno sfaldamento della coalizione di maggioranza a causa della tanto discusse accise, ora dovrà aspettare il prossimo passo falso dell’esecutivo. Perché la benzina sul fuoco lanciata la scorsa settimana da parte di Lega e Forza Italia verso la decisione da parte di Giorgia Meloni dello stop allo sconto sul carburante non ha creato un incendio, ma anzi, un ritorno di fiamma.
È vero che le divergenze sui vari dossier sul tavolo del governo ci sono stati: non solo il decreto benzina, ma anche il dl trasparenza e i dissidi sull’autonomia fino a quelli sui balneari hanno creato distacco e qualche naso storto tra le forze politiche della maggioranza. Difatti, Lega e Forza Italia, distaccandosi dal provvedimento sulle accise, avevano visto un lieve rialzo nei consensi rispetto al partito della Meloni.
Eppure, nonostante il moto di orgoglio più egoistico, anche dai lati della coalizione è tornata la consapevolezza che l’unione fa la forza e che anche i migliori matrimoni sono conditi da piccoli attriti: a patto che si vada a dormire con tutte le questioni risolte. E così è stato: al termine di una settimana di attacchi e difese, il centrodestra si è ricompattato. Galeotto fu il compleanno della premier Giorgia Meloni (ricorso domenica 15 gennaio): domenica Matteo Salvini ha mandato un messaggio alla Premier: “la prima cosa che ho fatto stamattina è stata mandare un messaggio di buon compleanno a Giorgia” aveva detto, mentre Silvio Berlusconi ha telefonato all’inquilina di Palazzo Chigi per gli auguri dei 46 anni. Un’occasione trasformata in scusa, soprattutto per il leader di Forza Italia: prima che la telefonata di cortesia volgesse al termine, ha chiesto alla premier un incontro di chiarimento a margine delle tensioni avute negli ultimi giorni.
Al riavvicinamento in privato, si accosta quello pubblico, per voce del vicepremier Antonio Tajani che provvede a puntellare l’unione dichiarando con forza: “Avanti per i prossimi cinque anni” e anche Matteo Salvini – rilanciano come al tavolo di gioco di un casinò – dichiara: “Pronti a governare per altri dieci anni”.
Parole sì, fatti anche, ma un po’ meno. Anche Silvio Berlusconi da Villa Gernetto prova a distendere l’ambiente, rinnovando il sostegno a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia, ma allo stesso tempo dichiara che ciò “non significa rinunciare alla nostra identità” e quindi di “dover tenere fede a un patto di lealtà con gli elettori”, ma “di non mettere in dubbio la lealtà nei confronti del governo”. Dall’altra parte della barricata, a mettere i bastoni tra le ruote dell’unione – con i fatti – c’è l’offensiva leghista sull’autonomia. Un punto fissato, da perseguire senza se e senza ma, che rallenta il lavoro del governo. Difatti, per Fratelli d’Italia l’Autonomia rappresenta un freno: il ministro Francesco Lollobrigida infatti, ha detto sì all’Autonomia “ma con calma”.
Eppure, questo non fa demordere Matteo Salvini che, come il Cavaliere, si è ripromesso di rispondere alle promesse fatte ai propri elettori: “Noi manteniamo la parola data. E l’Autonomia sarà realtà nel 2023” ha detto il vicepremier. In ogni caso, la linea meloniana è quella di non avere fretta sulla riforma e il messaggino di auguri non ha certo fatto cambiare idea sul da farsi. La voce delle parti si fa sentire, ma quella che fa più rumore arriva da chi al governo resta in testa, sia di poltrona che di partito. Nel farsi gli auguri, infatti, Giorgia Meloni non smentisce quanto fatto e quanto si propone di fare. “Mi auguro di non farmi spaventare dalla mole dei problemi, di non farmi ammaliare dalle sirene del potere, di non farmi convincere da un sistema che non condivido. Mi auguro di essere audace, concreta, veloce e coraggiosa. Di guardare sempre a quello che è giusto per l’Italia. In breve, mi auguro di non deludere chi ha creduto in me, e nella possibilità che l’Italia tornasse la grande Nazione che merita di essere. E non lo farò, costi quel che costi”. Quindi, gli inquilini del governo sono allertati: Giorgia Meloni non fa passi indietro.

Torna alle notizie in home