Attualità

Riviera di Gaza, solo Israele con Trump. Neanche il suo staff sapeva dell’idea

di Giorgio Brescia -


Riviera di Gaza? Per ora Donald Trump rimane solo con Israele ad avanzare questa ipotesi per il futuro della Striscia, cogliendo di sorpresa – come rileva il Nyt – lil suo stesso apparato. “Un’idea eccellente” che andrebbe 2valutata, perseguita e realizzata” per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. “Penso che creerà un futuro diverso per tutti”, ha detto Netanyahu in un’intervista a Fox News. “Cosa c’è di sbagliato nell’idea di consentire di andarsene agli abitanti di Gaza che vogliono farlo? – ha affermato – Possono andarsene, e poi tornare, possono trasferirsi e tornare, ma Gaza va ricostruita”. Intanto, Mr. President riceve un coro di no dall’Europa e dai Paesi arabi, nonché dall’Iran.

Parole e un piano shock, che ha meravigliato persino i dirigenti più alti della Casa Bianca e del suo governo, scrive il New York Times rivelando il retroscena della vicenda. Se il suo annuncio sembrava formale e ponderato (ha letto il piano da un foglio di carta), la sua amministrazione non aveva fatto nemmeno la pianificazione più elementare per esaminare la fattibilità dell’idea, secondo quattro persone a conoscenza delle discussioni. L’uscita, secondo il Nyt, è stata una sorpresa anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, cui avrebbe detto della sua intenzione di annunciare l’idea solo poco prima della conferenza stampa congiunta, secondo due fonti.

All’interno dell’amministrazione, inoltre, non c’erano stati incontri con il dipartimento di Stato o il Pentagono, come normalmente accadrebbe per qualsiasi seria proposta di politica estera, per non parlare di una di tale portata e non c’erano stati gruppi di lavoro. Il dipartimento della Difesa non aveva prodotto stime del numero di truppe eventualmente necessarie, o una previsione dei costi, o anche solo una bozza di come avrebbe potuto funzionare il piano. “C’era poco più di un’idea nella testa del presidente”, scrive il quotidiano. Infatti, fonti ufficiali della Casa Bianca negavano l’invio di militari Usa a Gaza o la decisione di finanziamenti precisi per la ricostruzione.

A differenza dei principali annunci di politica estera con i presidenti passati, incluso Trump, l’idea degli Stati Uniti che controllano Gaza non era mai stata parte di una discussione pubblica prima di martedì. Ma in privato, il presidente aveva parlato della proprietà Usa dell’enclave palestinese per settimane. E il suo pensiero aveva accelerato, secondo due funzionari dell’amministrazione, dopo che il suo inviato in Medio Oriente, Steve Witkoff, era tornato da Gaza la scorsa settimana e aveva descritto le orribili condizioni della Striscia. Ma nessuno, né alla Casa Bianca, né gli israeliani, si aspettava che Trump lanciasse l’idea martedì fino a poco prima che lo facesse.

Si fa sentire anche l’Iran con un no al piano per sfollare i palestinesi da Gaza. Il ministero degli Esteri iraniano respinge quello che definisce un piano “scioccante” predisposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per prendere il controllo di Gaza e “sfollare con la forza” i palestinesi dal territorio costiero. “Il piano per sgomberare Gaza e spostare con la forza il popolo palestinese nei paesi vicini – afferma il portavoce del ministero degli Esteri Esmaeil Baqaei – è considerato una continuazione del piano mirato del regime di Israele di annientare completamente la nazione palestinese, ed è categoricamente respinto e condannato”.


Torna alle notizie in home