Politica

Rizzo: “Siamo noi l’unica strada per i delusi dalla politica”

di Domenico Pecile -


Ci spera, ci prova, Marco Rizzo. E con lui anche il cofondatore Francesco Toscano. E non nasconde l’obiettivo di riuscire a raccogliere le firme per tentare di presentarsi alle Europee. È stato questo infatti il leitmotiv del congresso o costituente di “Italia sovrana e popolare” che ieri si è ritrovata all’hotel Ergife di Roma, partito fondato da loro due nel 2022 e che si era presentato alle elezioni politiche.

Deputato ed europarlamentare dal 1994 al 2009, fondatore di Rifondazione comunista e prima ancora – siamo nel 2009 – del movimento politico Comunisti sinistra popolare che nel 2010 diventa Comunisti sinistra popolare – Partito comunista, Marco Rizzo scommette sulla rinascita di quella Sinistra radicale di rigorosa ortodossia marxista leninista contro la melassa politica che a suo avviso contraddistingue l’attualità, dove Destra e Sinistra sono accomunate in “alcune questioni fondamentali come la politica estera, quella economica, quella culturale dove” approccio e analisi dei due schieramenti “per nulla contrapposti” dicono esattamente le stesse cose”.

Rizzo va poi giù durissimo con il partito di Schlein. “Di fronte alla crisi strutturale del sistema capitalistico non funziona né l’asservimento del Pd ai poteri forti, né il “migliorismo” della sinistra radicaloide e dei grillini. Serve, invece, un cambio totale del sistema: unica soluzione il Socialismo”, era stato il suo biglietto da visita per la convention romana di ieri. La raccolta delle firme per tentare la corsa europea è un obiettivo, non l’obiettivo, chiarisce lo stesso Rizzo. Secondo cui “il nostro tema è cambiare l’Italia nel profondo”. E per farlo bisogna sposare un progetto che “guarda principalmente a quelli che non si fidano più della politica o che non si sono mai fidati”.

Sulla stessa falsariga anche Francesco Toscano che come premessa sottolinea che “non dimentichiamo il golpe consumato in questi due anni strumentalizzando la pandemia”. Anche lui, dunque, rivolge il suo appello in primis agli astenuti. E per farlo anticipa che gli slogan saranno brevi, ma di facile comprensione. Eccoli: “Fine del mondo unipolare, fine della conflittualità con la Russia, ritorno alla sovranità monetaria interna, fine dell’ordine imposto dalla Bce e infine recupero politico per i ceti meno abbienti”. Insomma, una base dura in salsa sovranista.

Tra gli invitati al congresso anche Gianni Alemanno che con Rizzo aveva dato vita alla possibilità di creare un’intesa rossobruna dopo un convegno in cui avevano sondato la possibile convergenza o addirittura intesa politica a partire da una visione comune sulla politica estera. Rizzo aveva infatti gradito la netta presa di distanza su diverse tematiche dell’ex sindaco di Roma dal premier Meloni.

Non votanti delusi dalla politica, ceti popolari: il partito di Rizzo guarda a queste realtà come potenziali sostenitori del suo nuovo soggetto politico. Ma in realtà, Rizzo e Toscano giocano a tutto campo e non disdegnerebbero neppure che i consensi arrivassero da destra. Lo scorso anno, Rizzo ebbe modo di dire che “è meglio convincere il tassista che vota Lega o la commerciante che vota Meloni che non flirtare con gente politicamente corretta, ma destinata infine alla vicinanza con il Partito democratico”.
Per Rizzo è una linea strategica destinata a dare i suoi frutti e una linea politica che “ci sta facendo crescere. Lo abbiamo fatto con le mobilitazioni contro i green pass, lo stiamo facendo con quelle contro la guerra”. Infine, aggiunge ironico di comprendere i “sinistrati che ci attaccano, rosicano, però si possono accomodare”. Come dire che strizzare l’occhiolino a destra darà sicuramente i suoi frutti certi.


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