Ambiente

Rogo a Bismantova, in fumo 2 ettari quadri di bosco

di Redazione -


“La Pietra di Bismantova è un simbolo oltre che del Parco nazionale dell’Appennino di un intero territorio. Vederla aggredita dal fuoco è stato sicuramente impressionate. Grazie all’impegno di vigili del fuoco, carabinieri forestali e territoriali, del comune di Castelnovo né Monti e di alcuni volontari è stato possibile contenere i danni”. Così, Fausto Giovanelli, presidente del Parco dell’Appennino, commentando quanto accaduto a Bismantova ove un incendio ha interessato oltre 2 ettari di bosco, lungo la strada che sale all’eremo.

Un danno che è stato causato da una combinazione tipica degli incendi boschivi anche a metà inverno: temperatura mite, vento e assenza di precipitazioni da giorni. Sommato a questo, l’innesco e a valutare se esso sia doloso o di natura accidentale lo stabiliranno le indagini in corso.

L’incendio è divampato in area Parco, in una zona di pregio sito di interesse comunitario di Rete Natura 2000. La zona è caratterizzata dalla flora di tipo legnosa tipica del posto: roverella, cerro, leccio, tiglio ma anche arbusti preziosi come il ginepro, il sorbo e il maggiociondolo.

La Pietra di Bismantova è un massiccio roccioso dall’inconfondibile ed isolato profilo a forma di nave che contraddistingue il paesaggio dell’Appennino Reggiano. Ed è un gigantesco esempio di erosione residuale. La sua formazione risale infatti al Miocene medio inferiore, a circa 15 milioni di anni fa, quando questa calcarenite, poggiata su una base di marne argillose, si formò in ambiente marino poco profondo in una fase di clima tropicale. Lo testimoniano gusci di molluschi, alghe calcaree, spicole di spugna, denti di pesce. È quel che resta di una ben più estesa placca arenacea in parte smantellata, perché interessata da faglie e fratture, e plasmata dall’erosione durante lo scorrere dei millenni. Lo raccontano i grossi blocchi staccatisi e giacenti in parte alla base delle pareti verticali, che superano i 100 metri.

Alla luce degli scenari di cambiamento climatico e dell’atteso aumento del pericolo incendi e nel quadro del programma Parchi per Clima, sono in corso nell’area interventi di selvicoltura preventiva in zone prioritarie, il potenziamento del sistema di stazioni meteo sul territorio con nuovi sensori che forniscano indicazioni utili per il contrasto e lo spegnimento e la bonifica degli incendi.

 


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