Esteri

Rogo Corano a Stoccolma, la condanna di Ankara: “Inaccettabile atto spregevole”

di Giovanni Mauro -


“Condanno l’atto spregevole commesso in Svezia contro il Corano, il nostro libro sacro, durante il primo giorno dell’Eid-al-Adha”, la festa del sacrificio celebrata dai musulmani in tutto il mondo. Così il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan su Twitter stigmatizza il permesso delle autorità svedesi a una manifestazione davanti a una moschea di Stoccolma dove un uomo ha distrutto una copia del Corano per poi sventolare una bandiera svedese. “È inaccettabile permettere queste azioni dietro il pretesto della libertà di espressione, tollerare un atto atroce di questo tipo significa esserne complici”, aggiunge Fidan. La vicenda va a logorare ulteriormente i rapporti tra Stoccolma e Ankara sul fronte dell’ingresso della Svezia nella Nato, che necessita dell’approvazione unanime di tutti i Paesi membri dell’Alleanza atlantica.

A rincarare la dose ci ha pensato poi Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan: “Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Natonon possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi. Chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice”.

L’annosa questione del rogo del Corano è iniziata a gennaio, quando un attivista dell’estrema destra, Rasmus Paludan, ha dato fuoco a una copia del testo sacro durante una manifestazione vicino all’ambasciata turca di Stoccolma. Questo gesto ha suscitato dure reazioni da parte di tutto il mondo musulmano, tanto che sono stati addirittura lanciati appelli internazionali a commettere attentati in Svezia.
Il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, aveva subito condannato il gesto: “La libertà di espressione è una parte fondamentale della democrazia. Ma ciò che è legale non è necessariamente appropriato. Bruciare libri sacri per molti è un atto profondamente irrispettoso. Voglio esprimere la mia solidarietà a tutti i musulmani che sono offesi da quanto è accaduto oggi a Stoccolma”, si leggeva in un tweet.

Anche allora la Turchia ha risposto in modo duro, annullando una visita del ministro della Difesa svedese finalizzata a superare le obiezioni di Ankara alla richiesta di adesione della Svezia alla Nato. Il presidente turco Erdogan aveva fatto sapere che non supporterà la Svezia a meno che i roghi del Corano vengano vietati dalla legge. Anche molti altri Paesi musulmani avevano espresso indignazione. Pochi giorni dopo l’accaduto, molti manifestanti si erano riuniti davanti al consolato svedese a Istanbul e avevano bruciato una bandiera svedese invitando la Turchia a interrompere i rapporti diplomatici con Stoccolma.


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