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Roma, Gualtieri inaugura la statua di un dittatore angolese che perseguitava i gay

di Edoardo Sirignano -


L’associazione Gay Center chiede chiarimenti al Sindaco Gualtieri per 3 atti molto gravi contro la comunità LGBT+ e l’associazione Gay Center, attuati dal Comune di Roma, dalla inaugurazione di una statua di un dittatore Antigay al posto di una panchina Rainbow LGBT+, a vietare la partecipazione a bandi alla associazione Gay Center che da 17 anni gestisce il numero verde Gay Help Line 800 713 713 antiomotransfobia, che ha avuto oltre 300 mila contatti ed è una eccellenza in Italia ed in Europa.

A qualche mese di distanza dall’insediamento della Giunta, il Comune di Roma ha istituito un Ufficio LGBT+ incardinato nel Dipartimento Pari Opportunità: a distanza di poco più di un anno, le azioni stesse del Comune e dell’Ufficio LGBT+ non tutelano contro le discriminazione, in particolare in ordine temporale:

1. Il Comune di Roma il 28 giugno scorso, in base ai poteri conferiti dal nuovo codice degli appalti, in modo del tutto discrezionale vieta la partecipazione a Gay Center per un bando di affidamento per 270.000 euro di una sede per realizzare uno sportello di ascolto e accoglienza per servizi antidiscriminazione LGBT+. Peraltro non era mai stato fatto un bando di tale importo sui temi LGBT+ e non viene fatta partecipare l’unica associazione che in 20 anni, anche in assenza di fondi, o per cifre molto inferiori di circa 40 mila euro l’anno, ma che ha garantito sempre un presidio contro l’omotrasfobia a Roma e non solo. Secondo i tecnici del comune è “per applicare un principio di alternanza”, ma il nostro è l’unico caso per il sociale in tutto il Comune di Roma, infatti tale logica non viene applicata né per i centri anti violenza per le donne, né per le spiagge, né per altri appalti che potranno vedere partecipare chi oggi già gestisce questi servizi ed il Comune potrà poi scegliere.

2. Statua dittatore Antigay, nel Parco di Largo Placido Riccardi (Municipio VIII), a fine giugno 2023 è stata rimossa e spostata dietro una siepe la panchina Rainbow contro le discriminazioni LGBT+ per far posto alla Statua di Agostinho Neto, dittatore Angolano che incarcerava gli omosessuali. La panchina era stata inaugurata dagli studenti dell’Istituto Armellini il 30 marzo 2023 alla presenza di Fabio Canino e delle associazioni LGBT+ tra cui Gay Center / Gay Help Line, che fa corsi di formazione contro l’omobitransfobia con la suddetta scuola dal 2009.

3. luglio 2022 si era già registrata l’inibizione, tramite requisiti che non consentivano a Gay Center e partner di partecipare al bando di 730.000 euro per realizzare una casa di accoglienza per 4 donne transgender in regime di co-housing e un punto di ascolto. Il raggruppamento dell’Associazione Gay Center/ Gay Help Line era alla data ero l’unico raggruppamento che gestiva già nella città di Roma un servizio di supporto e co-housing per persone trans e non binarie, peraltro per soli 50 mila euro l’anno contro i 365.000, dati in questo bando, ossia 7 volte di più.

Sulla vicenda della statua interviene anche Fabio Canino conduttore televisivo e Testimonial della Panchina della Scuola Armellini: “Quando sono stato avvisato di quello che era successo alla panchina che poco tempo fa avevamo inaugurato ho pensato ad uno scherzo, ad una botta di calore invece no….. ci sarebbe da ridere se non fosse tutto vero. Potevo aspettarmi che la panchina venisse imbrattata come i soliti idioti fanno di tanto in tanto a questo tipo di simboli, ma addirittura spostarla per far posto a questa statua non me lo sarei aspettato!. Adesso visto l’assurdo della situazione mi aspetto che mettano la statua di Augustinho Neto a sedere sulla panchina…”

Pertanto l’associazione Gay Center chiede un incontro urgente con il Sindaco Gualtieri al quale chiediamo di verificare quanto accaduto e facciamo appello per ripristinare i diritti con la rimozione della Statua del dittatore antigay e bloccando la gara dello sportello LGBT+ che è stata a noi inibita ingiustamente, augurandoci che Gualtieri voglia porre rimedio urgente e consentire alla nostra realtà di concorrere al pari di altre ai bandi.


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