Roma

Roma: nel terzo municipio prendono forma distretti di economia circolare

di Redazione -


Modelli di sviluppo, rapporti tra ambiente ed  economia, dal territorio arido a coltivato. Sostenere progetti che mettono al centro la disabilità e comunque la dignità della persona. Nel III municipio di Roma prendono forma i distretti di economia circolare, alla presenza della vice presidente Paola Ilari, l’assessore di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, Giammarco Palmieri, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale e Cristina Avenali.

A moderare le due sessioni di lavoro, Tiziana Biolghini e Rocco Ferraro, consiglieri delegati pari opportunità e Ambiente della Città metropolitana di Roma.
“Si tratta, di importanti strumenti che garantiscono uno Sviluppo Locale e la promozione, sia dell’occupazione lavorativa che del contrasto all’esclusione sociale e alla povertà. Lo Sviluppo Locale – ha dichiarato Tiziana Biolghini – oltre a valorizzare le realtà economiche deve essere in grado di mettere in atto una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale e delle mobilità sostenibile. Le risorse ci sono bisogna utilizzarle al meglio con un welfare orizzontale dove si interviene sui bisogni effettivi delle persone con problemi. Co-progettazione e co-programmazione, sono i sistemi che stiamo utilizzando. L’esperimento dell’agricoltura sociale ha rappresentato questa scommessa che abbiamo vinto assieme; ora dobbiamo andare avanti e puntare sull’ economia circolare che metta a sistema altri ambiti”.

“Le esigenze dei cittadini sono cambiate e la consapevolezza di una vita sana in ambienti a misura d’uomo sono divenuti necessità. L’ambiente è centrale in questo, come lo è se incardinato in una economia circolare che non viaggia su temi specifici, ma abbraccia i bisogni delle persone nel vivere in contesti sani e appetibili anche dal punto di vista economico. Stiamo cambiando il ciclo dei rifiuti che devono diventare una risorsa, come in tutti i Paesi europei, in questo l’amministrazione Gualtieri sta allineando Roma a questi standard. Ecco perché – ha concluso Rocco Ferraro – le politiche ambientali, la conservazione delle oasi naturali e dei nostri parchi, saranno il motore per costruire un habitat sempre più accogliente”.


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