Romania: Calin Georgescu davanti a tutti al primo turno delle presidenziali
Calin Georgescu ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania. Sconfessati totalmente i sondaggi della vigilia. L’8 dicembre prossimo si andrà al ballottaggio, una settimana dopo le elezioni parlamentari in programma il 1 dicembre. Secondo i dati dell’Autorità elettorale permanente, hanno votato 9,4 milioni di persone, poco più del 52 per cento degli aventi diritto.
Il candidato indipendente nazionalista Georgescu ha raccolto il 23% dei voti, davanti alla sindaca Elena Lancioni del partito Unione Salvate la Romania (USR) con il 19,17%. La candidata di Centrodestra ha staccato di poco più di 700 voti (all’inizio si parlava di duemila preferenze) il premier di centrosinistra, il socialista Marcel Ciolacu.
George Simion, estimatore di Giorgia Meloni e Donald Trump, leader dell’Alleanza di destra per l’Unità dei Rumeni (AUR), non è andato oltre il 14%. Molto male l’ex vice segretario NATO, Mircea Geoana, con un risicato 6%, appena dietro al leader del Partito Nazionale Liberale di centro-destra (PNL, al Governo con Ciolacu) Nicolae Ciuca con il 9,3%. Il rappresentante minoranza magiara, Hunor Kelemen, ha ottenuto il 4,8% dei consensi.
Ciò che emerso da questo primo turno è la forte affermazione delle destre, che con il 53%, hanno migliorato di 9 punti percentuali il dato delle presidenziali del 2019.
Sarà tuttavia il ballottaggio a decidere il successore del presidente uscente, il liberale Klaus Iohannis, che ha guidato il Paese per dieci anni con due mandati quinquennali.
La sua eventuale vittoria dipende da come si muoverà in particolare Lasconi, che ha annunciato di voler parlare “con tutte le forze di destra”. A lei sono andati gran parte dei voti della cosiddetta “diaspora occidentale”. In Romania viene considerata la candidata preferita di Soros. Un cartello unitario di questo tipo potrebbe presentarsi anche alle parlamentari. Importanti saranno anche i voti dell’indipendente Mircea Geoana e quelli di Hunor Kelemen.
Il secondo turno tra due settimane sarà una lotta a distanza tra l’indipendente professore universitario, noto per le sue posizioni sovraniste e la sindaca pro Ue. Georgescu è molto critico nei confronti della NATO e dell’Unione Europea, e ha denunciato l’influenza delle Ong sul governo. È stato criticato dalla stampa per le sue dichiarazioni contro le aziende militari Usa, accusate di avere interessi milionari nel mantenere la guerra contro la Russia.
Sostiene la Chiesa ortodossa rumena, considera Vladimir Putin un buon presidente e ha definito l’Ucraina “uno Stato inventato”. Molti osservatori stranieri hanno attribuito legato gran parte del suo successo alla popolarità del suo account TikTok, che conta 3,7 milioni di like e 274.000 follower.
Il primo ministro Marcel Ciolacu, ha annunciato che si dimetterà da leader del suo Partito socialdemocratico di sinistra (Psd) dopo l’inattesa esclusione dal ballottaggio. Fino ad allora, ha aggiunto, manterrà la carica istituzionale.
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