Economia

Rottamati e infelici

di Giovanni Vasso -

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Rottamati e infelici. Perché le rate previste dall’ultimo provvedimento in materia restano troppo alte. E per famiglie e imprese accedere ai benefici della rottamazione resta un miraggio. E poi c’è il tema dei Comuni. Che rischiano di restare a secco. La denuncia che arriva dalla sezione siciliana dell’Associazione generale delle cooperative italiane è netta. Il presidente Michele Cappadona accusa: “Troviamo illogico e incoerente l’impianto della cosiddetta Rottamazione quater. Siamo in totale disaccordo con la decisione in controtendenza, che riteniamo un disastroso errore, di avere introdotto nella legge finanziaria 2023 una norma che sospende l’applicazione delle vigenti disposizioni sulla dilazione del pagamento”. Cappadona, in particolare, punta il dito contro “l’avere sospeso la prevista possibilità, a richiesta del contribuente, di una rateazione in 72 rate mensili elevabili a 120” e nell’aver “impedita anche la possibilità da parte del debitore di chiedere che il piano di rateazione preveda, in luogo di rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno”. Agci Sicilia tuona: “Troviamo inoltre insensato, stante lo stato di crisi, avere sospeso anche la possibilità di consentire la non decadenza del piano di dilazione “in caso di mancato pagamento, nel corso del periodo di rateazione, di otto rate, anche non consecutive”.
Il tema è serio e concreto. “Abbiamo da tempo più volte denunciato la situazione di difficoltà di molte aziende già finanziariamente fragili nel 2019 che, colpite dalla crisi Covid 2020-2021, non sono più riuscite a riprendersi”, afferma Michele Cappadona: “Chi ha avuto la sfortuna di accumulare debiti con l’erario e non riesce ad incassare i propri crediti, specie nel caso riguardino enti pubblici, si trova nella difficoltà di non riuscire a far fronte contemporaneamente agli oneri correnti e a quelli pregressi”. Inoltre c’è la questione degli enti locali: “Il sempre maggiore numero dei Comuni in dissesto causa un disastroso effetto domino di illiquidità nei loro fornitori e, a cascata, in tutti i soggetti loro collegati economicamente, a partire dai dipendenti. Questo dovrebbe comportare misure compensative, di sostegno e contenimento rispetto alle relative situazioni di grave difficoltà, e non il contrario”.
Per sensibilizzare il governo sulla spinosa vicenda, ieri mattina Federcontribuenti ha incontrato il viceministro all’Economia Maurizio Leo. Enzo Tagliareni, dg dell’associazione, ha sintetizzato così i contenuti dell’incontro: “Abbiamo illustrato al viceministro Leo le difficoltà che possono incontrare famiglie e imprese che, seppure questa rottamazione da un ampio respiro a molti contribuenti, permane la difficoltà di poter adempiere in concreto al pagamento delle rate previste in caso di adesione agevolata”. Secondo Tagliareni: “È indubbio che questa rottamazione, a differenza delle altre, presenti vantaggi importanti, permettendo ai cittadini di appianare le posizioni aperte, seppur con qualche limite”. Tra questi “ il forte limite di una legge che nasce con l’intento di sostenere i privati e le imprese, ma trascura un elemento essenziale: l’esiguo numero di rate previste e gli importi considerevoli delle prime due, pari al 10% ognuna delle somme complessivamente dovuta senza tener in considerazione alcuna capacità reddituale dei contribuenti i quali, dovrebbero, nella maggior parte dei casi, sostenere pagamenti maggiori, rispetto ad un salario medio”.


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