Politica

Rucco e la sfida di Vicenza “Il Pd di Schlein non passerà”

di Ivano Tolettini -

FRANCESCO RUCCO SINDACO DI VICENZA


“La sinistra col Pd di Elly Schlein non passerà a Vicenza. Credo che il centrodestra continuerà a guidare la moderata e innovativa Vicenza perché i cittadini non vorranno perdere l’opportunità di far parte di una filiera virtuosa che parte dalla città, passa per la Regione Veneto a guida leghista con il super votato Luca Zaia, per arrivare a Roma dove siamo in sintonia con i ministeri più strategici del governo guidato da una leader autorevole come Giorgia Meloni”. Il sindaco uscente Francesco Rucco stavolta deve inseguire. Cinque anni vinse al primo turno. Ma appare tranquillo e deciso. Domenica al ballottaggio cerca una riconferma che prima delle urne del 14-15 maggio pareva probabile, ma che per l’exploit dell’avversario Giacomo Possamai del centrosinistra, adesso, come indicano i sondaggi, sembra più complicata. “Ma è una sfida fattibile, assolutamente, – spiega Rucco -, e sa il motivo?”

Ce lo spieghi.
I miei concittadini sono consapevoli di quello che abbiamo fatto e di quello che andremo a fare per il futuro, per cambiare sempre in meglio questa città. Il vero nemico sarà l’astensionismo. Abbiamo lavorato su quanto sia importante partecipare al voto del ballottaggio anche da parte di chi non ha votato al primo turno. La battaglia è convincere gli astenuti.

Perché i vicentini dovrebbero riconfermarla?
Vicenza sta cambiando in meglio per merito nostro. È diventata più dinamica sotto sia l’aspetto sia sociale che economico, ed è più attrattiva sul piano turistico come dicono i numeri. In caso contrario ci sarebbe il ritorno all’immobilismo dell’amministrazione di centrosinistra. Ho ereditato nel 2018 solo problemi e una città in fortissimo degrado, senza alcuna opera dopo dieci anni di amministrazione Variati.

Avete raccolto finanziamenti per 100 milioni di euro in parte già utilizzati e molti da spendere.
Fondi sia come Pnrr per 78 importanti progetti sia europei gestiti dalla Regione, oltre che ministeriali. Vorremmo completare gli interventi programmati. Ce li siamo guadagnati lavorando e vorremmo potere rispondere alle legittime aspettative dei vicentini. È stato un periodo molto difficile, non solo per la pandemia. Chiunque ha amministrato ha avuto davanti una sfida epocale.

La frammentazione al primo turno nel centrodestra vi ha penalizzati.
Non c’è dubbio, credo che in questi quindici giorni abbiamo ricompattato il nostro elettorato. La vera sfida è che venga a votare. Comunque del primo turno ho il bellissimo ricordo del 24% della lista civica “Rucco Sindaco” che ha preso il doppio dei voti della civica di Possamai.

Ha fatto l’accordo con il suo ex assessore Claudio Cicero che in campagna elettorale l’aveva criticata duramente.
Abbiamo trovato la sintesi in un quarto d’ora. Abbiamo messo da parte le tensioni personali per il bene di Vicenza. C’è rispetto reciproco, Cicero è un combattente e si è concentrato sulle infrastrutture. Tra cui alcune migliorie al progetto della Tav. E non solo.

La Tav è la sfida delle sfide.
Dei prossimi dieci anni. Ci saranno disagi per i cittadini a fronte di un’opera che cambierà in parte il volto della città, ma che avrà un impatto positivo per il trasferimento veloce di persone e merci. Una grande opportunità, ma non deve diventare un guaio a causa dei cantieri che programmeremo in modo efficiente.

A proposito di Tav, lei è l’unico primo cittadino di centrodestra delle città sulla tratta “Milano-Padova in un area del Paese che non è certo di centrosinistra.
Le ragioni sono molteplici, non ultima che a Verona c’è stata una severa spaccatura nel centrodestra in una città che storicamente non ha certo un’anima di centrosinistra. Vicenza, come dicevo, è moderata e ho garantito un’amministrazione equilibrata, rispettosa di tutte le diversità culturali, senza mai guardare a uno se vota a destra o sinistra, per essere il sindaco di tutti. E conto di continuare a farlo.

Lei citava Verona, la multiutility nata dalla fusione di Aim Agsm registra la spaccatura nel Cda tra le due città.
Il prossimo sindaco dovrà attenuare le fibrillazioni per il bene dell’azienda che ho voluto e che nel 2022 ha conseguito 50 milioni di utili e ricavi per 3,3 miliardi di euro (+74%), con un +6% di ebitda. Andrà garantita trasparenza negli investimenti perché non ce n’è stata abbastanza nei mesi scorsi da parte di chi ha guidato l’azienda, coinvolgendola nella campagna elettorale. Ho trovato scorretto l’intervento del consigliere delegato Quaglino per l’utilizzo delle riserve nella distribuzione degli utili visto che compete ai soci in assemblea. Un’operazione politica.


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