L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Esteri

Russia e Stati Uniti: meno dialogo, più armamenti

Nessun incontro tra leader in vista

di Ernesto Ferrante -


Meno dialogo e più armamenti tra Russia e Stati Uniti. Il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov, rivolgendosi alla Duma di Stato, ha detto che non ci sono ancora le condizioni adeguate per organizzare un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il capo della Casa Bianca Donald Trump. Mosca ha interrotto anche l’invio a Washington delle mappe che indichino l’attuale linea del fronte in Ucraina. “Ovviamente, durante i contatti precedenti, abbiamo fornito informazioni sulle mappe”, ha specificato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla Tass. La Federazione russa, secondo Peskov, non ha ricevuto alcun chiarimento dagli Usa in merito al significato preciso delle dichiarazioni del presidente Trump sulla ripresa dei test nucleari nel suo Paese.

Putin avvisa gli Stati Uniti

La Russia “dovrà rispondere in modo adeguato” a test nucleari “condotti dagli Stati Uniti o da altri Paesi”, ha avvertito Putin durante una riunione del Consiglio di sicurezza. La Russia adotterà misure adeguate in risposta” ai test di altre nazioni che non si atterranno al Trattato di non proliferazione nucleare.

Il leader russo ha premiato gli sviluppatori del veicolo sottomarino Poseidon e del missile da crociera Burevestnik e ha annunciato l’inizio della produzione in serie del sistema Oreshnik. Il Burevestnik e il Poseidon, a suo avviso, “garantiranno la parità strategica per tutto il XXI secolo” con la superpotenza americana.

L’esercito ucraino è in grande difficoltà nel Donetsk

Sul campo di battaglia, la situazione è sempre più critica per le truppe ucraine nelle aree circondate di Kupyansk e Krasnoarmeysk (come in Russia chiamano Pokrovsk). Volodymyr Zelensky starebbe cercando di nascondere la vera situazione con ricostruzioni non veritiere. Le forze di Kiev sono in estrema difficoltà a Pokrovsk, lo snodo logistico-ferroviario del Donetsk, su cui la pressione dei militari russi è in costante aumento. Ad ammetterlo è DeepState, il gruppo vicino all’esercito ucraino che “mappa” costantemente la linea del fronte.

Il nemico “continua ad ammassare forze in città”, si legge in un post pubblicato su Telegram, dove si parla di una “città gradualmente assorbita, con le forze russe che hanno già preso il controllo di alcune aree, stabilito posizioni, creato siti di stoccaggio e mantenuto libere le vie di rifornimento logistiche in vista di ulteriori infiltrazioni in città”. Alcune unità stanno cercando di prendere il controllo dell’area tra Pokrovsk e Hryshyne, “con tentativi simultanei di raggiungere quest’ultima”.

L’Hur fa circolare un video delle operazioni

L’intelligence militare ucraina (Hur), nelle scorse ore, ha diffuso il filmato di un’operazione speciale in corso nella città. Per arrestare l’avanzata dei russi, si sta facendo ricorso a droni, carri armati, fanteria, elicotteri e artiglieria. “Sono in corso aspri combattimenti con gli occupanti russi”, ha aggiunto l’Hur. “Questo è il nostro Paese, questo è il nostro fianco orientale e faremo tutto il possibile per garantire che rimanga ucraino”, ha garantito Zelensky.

Il prestito all’Ucraina e i dubbi sulle procedure

La Commissione europea sta valutando di finanziare l’Ucraina, che deve far fronte a gravi necessità di bilancio, con denaro reperito attraverso debito comune emesso dall’Ue e sovvenzioni bilaterali degli Stati membri. A riportarlo è Euractiv, citando tre persone informate sulla questione. Queste due possibilità saranno illustrate alle capitali europee come alternative al “prestito di riparazione” da 140 miliardi basato sugli attivi russi congelati, soluzione su cui il Consiglio Ue non è riuscito a trovare un accordo nel corso del vertice di ottobre a causa dell’opposizione del Belgio, dove è detenuta la maggior parte dei fondi. Stando al Fondo monetario internazionale, agli ucraini servirebbero circa 55 miliardi di euro all’anno sia per il 2026 che per il 2027.

Il premier belga Bart De Wever era stato il primo ad avanzare l’idea di utilizzare il debito comune per supportare gli alleati, sottolineando la certezza di una strada di questo tipo rispetto all’uso del denaro russo su cui pendono dei sicuri contenziosi. Tuttavia, quella del prestito riparatorio rimane l’opzione preferita della Commissione e diversi Paesi membri, tra cui Germania e Paesi baltici. Per quanto riguarda quello congiunto, non sarebbe previsto il ricorso al bilancio a lungo termine dell’Ue “poiché non c’è spazio sufficiente per farlo”.


Torna alle notizie in home