Esteri

sale la tensione in medio oriente con Blinken a Gerusalemme

di Ernesto Ferrante -

ANTONY BLINKEN SEGRETARIO DI STATO USA


Teheran accusa Tel Aviv e promette ritorsioni per l’attacco condotto con droni contro una struttura militare di Isfahan. “Israele sa benissimo che riceverà una risposta, come è successo in passato”, ha dichiarato un funzionario iraniano coperto dall’anonimato all’emittente al Jazeera. Il raid non è andato a buon fine, ha aggiunto la fonte, sostenendo che le “parole dei funzionari israeliani sono solo propaganda volta a coprire il fallimento”. “E’ molto probabile che Israele sia responsabile”. Lo sostiene Meir Litvak, docente universitario di Storia del Medio Oriente ed esperto di dinamiche dell’Iran, secondo il quale il fatto che gli Stati Uniti si siano affrettati ad additare il “colpevole”, “è un messaggio agli iraniani: non fate una rappresaglia contro di noi o paesi del Golfo persico. Gli americani non hanno indicato Israele senza ragione”. Litvak si dice convinto che l’arrivo a Gerusalemme del segretario di Stato americano Antony Blinken, così come le recenti manovre congiunte israelo-americane Juniper Oak siano solo una “coincidenza”. Anche se Blinken si è lasciato sfuggire un poco rassicurante: “Tutte le opzioni sono sul tavolo per impedire all’Iran di avere l’arma nucleare”. Poco casuale appare invece la presenza in Israele e in altri Paesi della regione di alcuni inviati della Casa Bianca, fra i quali il direttore della Cia William Burns. La guerra non dichiarata da parte del Pese del premier Benjamin Netanyahu e delle monarchie sunnite nei confronti del nemico di sempre, con l’appoggio di Washington, potrebbe entrare in una fase molto delicata. Le autorità iraniane già alle prese con le rivolte interne, non posso permettersi segni di debolezza. e.f.

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