Politica

Salvini: “Sciopero? No precettazione per dar una chance al dialogo”

di Cristiana Flaminio -


Alla fine, Matteo Salvini ha deciso di non procedere con la precettazione “per dare una chance” al dialogo. Il vicepremier, nonché titolare del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha riferito, in un’intervista rilasciata a Mattino 5 sulle reti Mediaset, di aver voluto provare a dialogare con quella parte d’Italia che è decisa a scendere in piazza e a far sentire la sua protesta sulla Flotilla e i casi di Gaza. La precettazione avrebbe, politicamente, incendiato il clima e Salvini ha spiegato di aver voluto scegliere un’altra strada.

Salvini: ecco perché ho detto no alla precettazione

Il vicepremier era partito subito in quarta. Con l’idea, appunto, di precettare i lavoratori che sarebbero scesi in piazza per lo sciopero generale di oggi. Poi, però, qualcosa è cambiato, ieri sera s’è tenuto pure il consiglio dei ministri dove ha portato la sua proposta di cambiare le attuali normative alla base del diritto all’astensione dal lavoro con l’idea di inasprire le multe per chi viola le regole. Tra le prime parole che, nei giorni scorsi, Salvini aveva pronunciato quando l’idea dello sciopero generale si andava concretizzando c’era stata proprio la precettazione. Poi tutto è rientrato.

Salvini a Mattino 5 ha detto di non aver voluto imporre la precettazione allo sciopero di oggi “per dare una chance, un segnale di attenzione e dialogo in un momento delicato in Italia e nel mondo, per provare ad abbassare i toni, per chiedere il rispetto della legge, non di Salvini, perché se Salvini precetta è un fascista e dittatore”. E quindi ha aggiunto: “La Commissione ha detto non dovreste scioperare, io confido in voi, nel vostro buon senso”. Quindi ha concluso: “Vediamo oggi se l’atto di buona volontà e fiducia verrà accolta oppure se se ne fregano: se la fiducia non verrà raccolta dalla prossima occasione sapremo come intervenire. Ormai stanno svilendo lo strumento dello sciopero”.


Torna alle notizie in home