Politica

Sandro Ruotolo: “Sarà Elly il dopo Letta serve una nuova sinistra fatta di giovani e clima”

di Eleonora Ciaffoloni -

Sandro Ruotolo EX senatore


In vista delle primarie del Partito Democratico del prossimo 26 febbraio e con il voto per gli iscritti del Pd che durerà fino a domenica, l’ex Senatore Sandro Ruotolo non ha dubbi sulla futura sinistra: “Mi aspetto una segreteria Elly Schlein, progressista e che guardi ai giovani. Dobbiamo guardare all’identità della sinistra di oggi”.

Con le primarie alle porte si sono aperti i giochi delle tessere. Le stime danno Stefano Bonaccini sopra Elly Schlein, ma le cifre sono diverse e lei ha parlato di tesseramento gonfiato, è così?
“Ci sono gli organi di controllo che a livello provinciale, ad esempio a Caserta, hanno già bloccato le elezioni e anche la commissione regionale sta decidendo sul ricorso fatto nel salernitano. Aspettiamo, sono ore abbastanza decisive per quanto riguarda il voto degli iscritti al Partito Democratico. Poi ricordiamo che i primi due saranno al ballottaggio il 26 di febbraio dove potranno votare anche i non iscritti al Pd”.

 

Parlando di cifre, quanto affidamento possiamo fare su quei dieci punti di vantaggio?
“Prima di andare sulle stime e sui calcoli, aspetterei l’esito dei congressi che finiranno domenica e avremo il dato più forte e completo. È indubbio una affermazione di Elly Schlein soprattutto nel centro nord che è straordinaria, ma il voto decisivo è quello dei cittadini e delle cittadine”.

 

Cosa si aspetta dal voto?
“Per la situazione che c’è nel nostro Paese mi aspetto la segreteria Elly Schlein, perché c’è da riformare e da ricostituire il Partito Democratico e la sinistra nel nostro Paese. Ce lo impone la situazione, pensiamo soltanto alla pandemia e poi anche alla guerra in Ucraina e al tema delle risorse energetiche. C’è bisogno di più sinistra nel nostro Paese dove, ricordiamo, c’è un governo di destra – e non di centrodestra. C’è bisogno di una sinistra moderna, nuova, che guardi ai giovani e ai cambiamenti climatici. In questo quadro Elly Schlein rappresenta questo bisogno di sinistra. Ricordo sempre che nel 2000, a chiusura del Novecento, lei aveva 15 anni e quindi oggi possiamo definire la sua sinistra come una sinistra moderna, che parla chiaro, che non dice ‘ma anche’ e che fa delle scelte. Per un partito progressista e di sinistra bisogna schierarsi con gli ultimi e guardare alle disuguaglianze. Tutte questioni che sono prioritarie e fondamentali: bisogna parlare chiaro, di poche cose, ma semplici”

 

Bonaccini ha aperto anche a Cinquestelle e Terzo Polo. Una buona strada da percorrere?
“Credo che intanto bisogna ricordare come era nato il Congresso e cioè con la sconfitta del 25 settembre che non può passare inosservata. Ora il Pd sta scegliendo il segretario e abbiamo rinnovato una Carta dei valori, ma il tema principale è quello dell’identità della sinistra di oggi. Penso anche che occorra trovare dei momenti unitari, come ad esempio in Parlamento che si sta cercando di fare questa mozione delle opposizioni sulla vicenda Delmastro-Donzelli. Penso che bisogna ricostruire il campo progressista e democratico e intanto abbiamo la possibilità in Parlamento di dialogare con le altre forze ed è fondamentale. Perché c’è una destra e ci deve stare un canto avversario. È necessario far star bene questa sinistra, non si può prescindere dal nuovo Partito Democratico”.

 

Argomento del momento, rinato dal caso dell’anarchico Alfredo Cospito, è la questione del 41 bis. La sinistra non è sempre stata in linea sul tema, con diverse ambiguità, come abbiamo visto nei giorni scorsi con le dichiarazioni di Orlando e poi di Serracchiani in aula . Come si pone?
“Io penso che la fase emergenziale delle organizzazioni criminali non l’abbiamo ancora superata e quindi il 41 bis non possiamo metterlo nel cassetto, perché abbiamo ancora oggi il pericolo delle organizzazioni criminali e quindi le mafie, Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra. Sul tema specifico, ci sono altre forme di controllo delle carceri e si potevano anche ipotizzare per questo detenuto anarchico anche se la Procura Antimafia e Antiterrorismo ha fatto una valutazione diversa. È stata una scelta fatta: Cospito è un detenuto pericoloso, ma sappiamo tutti che nelle carceri, anche senza 41 bis si può applicare una detenzione in alta sicurezza e delle forme di controllo maggiore. C’è una valutazione da fare sull’entità del pericolo del fronte anarchico. Ma ancora nel nostro Paese c’è un pericolo che sono le organizzazioni criminali”.


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