Salute

Sanità in Sardegna: 270 milioni di euro per il futuro della gestione

di Giovanni Mauro -


Le sfide del territorio per la presa in carico dei pazienti chiamano a definire prospettive di intervento e parametri di qualità in cui le parole chiave per la gestione sanitaria sono innovazione, riorganizzazione dei processi, sburocratizzazione.
In questo scenario, assume valore il piano varato in Sardegna dalla Regione per Il piano varato dalla Regione. In cantiere 80 strutture ospedaliere e il processo di modernizzazione dei nove ospedali classificati Dea. In scena anche le Centrali operative territoriali (COT), uno strumento indispensabile per il nuovo modello di presa in carico del paziente. Ma anche il via ad interventi infrastrutturali e tecnologici indirizzati alla digitalizzazione e allo sviluppo della telemedicina.

Misure previste da programma di investimenti predisposto dalla Regione per la Sanità della Sardegna e che combina le risorse del Pnrr (quelle della Missione 6 Salute) e del Pnc (Piano per gli investimenti complementari). Si tratta di 270 milioni di euro attraverso i quali la Regione punta a centrare più di 200 obiettivi entro i prossimi 4 anni.
Robusto, l’elenco delle iniziative che coniugano modernizzazione e innovazione per ottimizzare il management gestionale dell’intero quadro organizzativo: 50 Case della Comunità, 13 Ospedali di Comunità, 16 Centrali operative territoriali, oltre 100 interventi per l’ammodernamento tecnologico. Tutto ciò seguendo precise linee di programma per l’innovazione. Quindi, con oltre 47,4 milioni di euro, per dare il via alla digitalizzazione e all’innovazione dei 9 ospedali classificati come DEA di primo e secondo livello.

In programma, anche l’implementazione della cartella clinica elettronica ospedaliera e la realizzazione e integrazione dei sistemi di telemedicina. Ossia la televisita, il teleconsulto e il telemonitoraggio.
C’è poi un investimento per oltre 49,5 milioni di euro, che sarà indirizzato ad attivare negli ospedali di tutto il territorio il rinnovo del parco tecnologico dei grandi macchinari (tac, acceleratori lineari, risonanze magnetiche, tomografi, densitometri ossei e telecomandati per esami di radiologia). In tal modo, si punta a potenziare le strutture con strumenti diagnostici e di cura di ultima generazione.
E’ questo, per la Sardegna, il futuro della gestione della sanità: “In vista dello stanziamento previsto dal Pnrr abbiamo realizzato un piano per il territorio in cui crediamo con forza – dice l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – e lo abbiamo condiviso con tutti i portatori di interesse, a cui abbiamo chiesto una partecipazione attiva. Stiamo costruendo il futuro con un modello di sanità moderno e sostenibile che va oltre il dualismo ospedale-territorio e dove la centralità è data al cittadino e alle sue necessità. Un modello in grado di orientare il paziente all’interno del nostro sistema sanitario attraverso i percorsi d’assistenza più adeguati”.


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