Attualità

Sanità, Schittulli e Lucarella: “Occorre modificare il titolo V della Costituzione”

di Claudio Capotosti -


“Sanità, occorre modificare il titolo V della Costituzione”. Due pugliesi avviano l’iniziativa di ascolto e confronto sul tema della sanità con l’obiettivo di una eventuale proposta di riforma costituzionale in materia.

Si tratta dell’oncologo Prof. Francesco Schittulli e dell’Avv. Angelo Lucarella i quali, uniti dalla
comune necessità di porre all’attenzione delle Istituzioni del Paese il malessere dei cittadini e le
crescenti diseguaglianze tra Nord e Sud, avvieranno una serie di iniziative sul tema partendo,
tuttavia, dal manifestare qual è il primo piano di intervento: modificare il Titolo V della
Costituzione.

I promotori dichiarano quanto segue: “L’ultimo rapporto Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali) del 2023 evidenzia come la differenza sanitaria, sia in termini di servizi offerti che di percezione qualitativa dei cittadini, non stenta a colmarsi. Questo processo, per quanto le Regioni possano investire o cambiare politiche a seconda dei cicli economici e sanitari (come ad esempio l’esperienza pandemica insegna), non fa che testimoniare quanto sia improcrastinabile assumere una iniziativa chiara: il problema principale è nel come la Costituzione è stata riscritta oltre vent’anni fa. Il regionalismo sfrenato ha creato, di fatto, una competizione che acuisce sempre più le diseguaglianze tra Nord e Sud tenuto conto dello
spopolamento meridionale e delle altre componenti economico-sociali collaterali (prima fra tutte il
lavoro).

I fondi perequativi, poi, per quanto possano essere potenzialmente ben spesi, non riescono
minimamente ad eliminare il gap strutturale e di qualità sanitaria percepita generatosi negli anni.
Motivo per cui considerato che lo Stato centrale, nelle materie di legislazione concorrente con le
Regioni, può solo determinare dei principi fondamentali, va considerato un doveroso cambio di
paradigma: se con le regole esistenti le cose non vanno nella direzione di rendere omogenea su
tutto il territorio nazionale la qualità sanitaria lasciando al campo della competitività solo quello
della ricerca e delle prestazioni di eccellenza, allora è necessario assumere la responsabilità di una
iniziativa quantomeno normativa.

Il rapporto Agenas 2023 (sotto conferma del Ministero della Salute) fotografa implicitamente un
Paese che si autoalimenta, senza soluzione di continuità, di quei viaggi della speranza figli, ancor
di più, delle diseguaglianze tra territori del tutto ingiuste. Intendiamo avviare, quindi, un percorso serio, non escludendo dal confronto alcuna istituzione e dall’ascolto alcun cittadino possibile, ma con la chiarezza di chi prende atto del peggioramento della situazione e della necessità di una iniziativa specifica sul quel Titolo V della Costituzione. Il nostro è un appello a tutti coloro che vorranno contribuire al dibattito e al testo di riforma che ne potrebbe scaturire”.


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