Sanremo Giovani 2025: Carlo Conti svela i segreti del nuovo show. “Forse 28 Big al Festival, non dormo la notte”
di MIRKO GANCITANO
È ufficialmente partita oggi, con la conferenza stampa alla Rai di Via Teulada, la corsa verso Sanremo Giovani 2025, la rassegna che farà da apripista al Festival dei Big del 2026. Un appuntamento che torna su Rai 2 in seconda serata dall’11 novembre, con cinque puntate condotte da Gianluca Gazzoli, podcaster e voce di Radio2, pronto a trasformare il palco di via Asiago in un laboratorio musicale per nuove promesse.
La formula resta quella delle grandi competizioni: quattro eliminatorie ogni martedì fino al 2 dicembre, con tre coppie di artisti a sfidarsi a colpi di inediti, poi una semifinale il 9 dicembre e infine la finalissima di Sarà Sanremo il 14 dicembre, dal Teatro del Casinò della Città dei Fiori. Da lì usciranno i due artisti che si uniranno ai due provenienti da Area Sanremo per volare dritti sul palco dell’Ariston.
A decidere le sorti dei giovani, una commissione di volti noti e competenze solide: il direttore artistico Carlo Conti, il vicedirettore Claudio Fasulo, Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia. Un team che, nelle parole di Conti, punta a “raccontare la musica di oggi con lo stesso rigore di sempre”.
Gianluca Gazzoli, emozionato e determinato, parla di un “ritorno a casa”:
“Radio2 è stata la mia palestra. In via Asiago ho imparato la professionalità Rai. Le canzoni che ascolteremo sono lo specchio dei gusti delle nuove generazioni. Mi auguro che si raccontino anche le loro storie, come accadeva ai grandi di ieri”.
Tra i 24 giovani selezionati spiccano numeri e curiosità: il Lazio guida la classifica con sette artisti, seguito da Lombardia e Campania con tre ciascuna, Emilia-Romagna e Liguria con due. A rappresentare l’internazionalità, due cantautrici provenienti da Mali e Albania, a conferma di un Sanremo sempre più alla ricerca di promesse.
Ma il momento più atteso della conferenza è, come sempre, quello dedicato ai Big. Carlo Conti, in grande forma, lancia qualche indiscrezione:
“Il fatto che si parli già dei nomi è positivo, fa parte del gioco. Annuncerò i Big in diretta al TG1 delle 13.30, il 23 o il 30 novembre. Lo scorso anno fu una corsa, avevo lo Zecchino d’Oro subito dopo. Non riesco a dormire, non so se riuscirò a fermarmi a 26 canzoni: potrei salire a 28.”
Il vicedirettore di Rai Intrattenimento, Claudio Fasulo, sottolinea il valore del progetto:
“Sarà il primo Festival senza Pippo Baudo, ma con la stessa voglia di innovare. Sanremo Giovani offre occasioni reali, ogni anno arrivano oltre 500 candidature. Il digitale non toglie valore, anzi, amplifica la visibilità dei talenti. Il nostro compito è selezionare chi merita davvero di emergere.”
Un messaggio che arriva chiaro anche al pubblico più giovane: la Rai non rinuncia alla missione di scoprire talenti, ma la rinnova con un linguaggio fresco, radiofonico, digitale. E proprio per questo, le puntate registrate nella storica Sala A di via Asiago promettono di essere un ponte ideale tra la tradizione e la modernità.
Con Sanremo Giovani si accende dunque il primo riflettore sulla lunga corsa verso febbraio 2026. Un preludio che, anno dopo anno, si conferma non solo un trampolino per artisti emergenti, ma un banco di prova per la stessa macchina festivaliera.
Perché, come ha ricordato Conti con un sorriso che nasconde l’adrenalina della vigilia: “A Sanremo, finché se ne parla, vuol dire che funziona.”
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