Sanzioni alla Russia, Ue pronta al 18esimo pacchetto
L'Europa vuole affiancare subito la sua pressione su Mosca a quella dichiarata da Trump
Arrivando al Consiglio Affari Esteri di oggi, Kaja Kallas, Alto Rappresentante Ue per gli Affari Esteri, ha anticipato che l’Ue è molto vicina a un accordo politico per il 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia, sottolineando l’urgenza di mantenere alta la pressione su Mosca, apprezzando le recenti decisioni del presidente Usa. Ha anche confermato la volontà di continuare a sostenere l’Ucraina, ribadendo che la Russia “non desidera la pace”, e ha menzionato l’ipotesi di introdurre un tetto al prezzo del petrolio russo, anche senza la partecipazione degli Stati Uniti.
Il 18esimo pacchetto Ue
Il 18esimo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia punta a colpire in modo deciso il settore energetico, quello bancario e l’industria militare russa.
Le misure principali includono il divieto di transazioni con 22 nuove banche russe, che si aggiungono a quelle già escluse dal sistema Swift, e l’estensione delle restrizioni anche a banche di Paesi terzi che aiutano Mosca a eludere le sanzioni, il blocco delle transazioni legate ai gasdotti Nord Stream, per impedire che il petrolio russo raggiunga indirettamente il mercato europeo, l’inclusione del Russian Direct Investment Fund e della sua rete di filiali tra gli obiettivi delle nuove misure, l’ampliamento dei divieti e dei controlli sulle esportazioni verso la Russia, con particolare attenzione a beni tecnologici e di duplice uso civile-militare, nuove liste nere individuali e sanzioni contro intermediari ed elusori che aiutano la Russia a bypassare le restrizioni esistenti.
I risultati delle sanzioni
Secondo rapporti dell’intelligence europea, le sanzioni imposte finora avrebbero indebolito progressivamente la capacità della Russia di sostenere lo sforzo bellico, sebbene i dettagli di questi rapporti non siano pubblici. Tuttavia, l’efficacia complessiva è oggetto di dibattito: da un lato, le autorità europee sostengono che le misure stiano funzionando e che sia necessario insistere su questa linea, dall’altro la Russia ha dimostrato una certa resilienza, trovando vie alternative (come l’uso di intermediari e Paesi terzi) per aggirare le restrizioni.
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