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Torino

Savoia top secret, le storie mai lette sui reali

di Redazione -


Vittorio Emanuele II di Savoia tentò di organizzare una crociata europea, 200.000 uomini con lui al comando alla conquista di Costantinopoli ottomana, vascelli corsari inglesi con la bandiera dei Savoia razziavano gli schiavi nel nord Africa da rivendere in Sardegna, un Savoia divenne “Papa” o antiPapa in un’epoca di scismi, il sospetto che alcuni dei Savoia non siano morti per cause naturali ma avvelenati come Amedeo VII, il Conte Rosso, e il padre del principe Eugenio. Dopo anni di ricerche negli archivi di Stato di Torino e di Cagliari e tra le pagine di antichi volumi il giornalista e scrittore Luigi Grassia ha raccolto dieci vicende su Casa Savoia poco conosciute o del tutto ignorate e così è nato il libro “I Savoia segreti, fra stregoneria, avvelenamenti e corsari del Madagascar”, Edizioni Capricorno. “Nessuna delle storie riunite nel libro è una fake news, precisa l’autore, tutte sono pubblicate in testi di storici accademici, però alzi la mano chi le ha mai lette o sentite”. E allora possiamo continuare con le vicende narrate nel libro, dai pirati del Madagascar che offrirono a un re savoiardo la corona della loro isola, fatto che ha ispirato la copertina del libro, alla condanna a morte per stregoneria di un uomo tra le mura di Casa Savoia, dai rapporti tra i Savoia e la massoneria alle voci secondo cui Vittorio Emanuele II non era figlio di Carlo Alberto ma di un macellaio fiorentino, dalla vocazione dei Savoia per l’Oriente come re di Cipro e di Gerusalemme alla presenza di una Savoia sul trono di Costantinopoli nel Trecento. Molte di queste storie sono sconosciute ai più o note solo in parte: indagando negli archivi della dinastia Luigi Grassia le ha tirate fuori, studiate, lette e rilette, e raccolte nel suo saggio “ignorando il 99% già arcinoto della storia dei Savoia” come la formazione dell’Unità d’Italia, le due guerre mondiali, il fascismo e tanto altro. “Diamo queste materie per scontate, scrive Grassia, e piuttosto andiamo in cerca di quello di cui il pubblico dei non specialisti sa poco o niente e che noi stessi abbiamo scoperto poco per volta”. Quella dei Savoia, d’altronde, è una storia mondiale, le cui vicende, spiega l’autore, sono sempre un po’ sopra le righe, un po’ esagerate e hanno una proiezione sul mondo che manca alle altre grandi famiglie italiane come i Medici, i Doria e i Farnese, pur protagoniste della storia europea. I Savoia sono stati sempre eccessivi e già nel Mille, ricorda l’autore, quando controllano anche solo qualche passo alpino, pretendono di essere già una potenza politica e militare e poi nei secoli si lanciano in tutte le guerre per poi sedere nelle varie conferenze di pace e collaborare alla creazione del nuovo ordine geopolitico dell’Europa e del mondo. Da qui l’invito di Grassia a provare a navigare tra le carte ingiallite dell’Archivio di Stato di Torino per scoprire un mondo nuovo e sconosciuto. Davvero un libro che andrebbe usato a scuola come testo di storia.                             Filippo Re ilTorinese.it


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