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Sbarchi senza fine E ora Lampedusa chiede al governo il risarcimento “per danni morali”

di Maurizio Zoppi -

ONG SOS MEDITERRANEE SOCCORSO MIGRANTI NEL MAR MEDITERRANEO OCEAN VIKING


I migranti continuano ad essere un tema “trend topic” per l’agenda politica del governo Meloni. L’argomento continua ad essere ingombrante per le istituzioni italiane. Gli sbarchi a Lampedusa non smettono di cessare ed addirittura il primo cittadino della piccola isola siciliana, ha chiesto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, i danni morali per i tanti anni passati ad accogliere migranti e a mettere in atto le procedure inerenti l’accoglienza. “Chiederò per Lampedusa anche il risarcimento dei danni morali. L’isola ha salvato migliaia e migliaia di migranti nel corso di questi anni e il risarcimento consiste nel fare subito Lampedusa zona franca, come del resto ci era stato promesso”, ha affermato il sindaco Filippo Mannino, ai giornalisti, prima del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica voluto dal prefetto Maria Rita Cocciufa in cui era anche presente il ministro Piantedosi.
Un dato è certo: Nei primi nove giorni di gennaio sono sbarcati in Italia 3.673 migranti, un aumento esponenziale rispetto ai 378 del 2022 e ai 287 del 2021. Il sindaco di Lampedusa ha parlato di “numeri stratosferici in pieno inverno con una media di 400 al giorno. Il nostro hotspot sta scoppiando”.
Numeri e dichiarazioni che fanno comprendere perché il Viminale sta pensando a porti alternativi a quelli del Sud: un modo per alleggerire gli scali siciliani e calabresi e frenare l’attivismo delle Ong.
Proprio oggi la Ocean Viking approderà con 37 migranti ad Ancona e anche i 73 profughi della Geo Barents saranno smistati in tutte le Marche. Nel frattempo la premier Giorgia Meloni ha cercato di far comprendere alla presidente della Commissione europea in visita a Roma, Ursula von der Leyen, la gravità della situazione e la necessità di trovare una soluzione europea al problema degli sbarchi. La presidente tedesca ha dichiarato che “faremo di tutto per arrivare a dei principi condivisi da tutti gli Stati membri”, ma numerosi sono gli scettici che affermano: “Non bisogna farsi illusioni”. Sostanzialmente da oltre dieci anni l’Unione Europea litiga sulla riforma del Trattato di Dublino, con i paesi di primo approdo come l’Italia che chiedono meccanismi di redistribuzione obbligatoria di clandestini e profughi o ingenti finanziamenti per la loro gestione, ma numerosi paesi della Ue, hanno da sempre alzato le barricate. E mentre le istituzioni comunitarie rinviano continuamente ogni decisione sulle politiche comuni di accoglienza dei migranti e i sindaci pd protestano perché il governo dirotta le navi Ong sui porti delle città amministrate da loro, un inatteso e insperato assist al ministro Piantedosi viene dal Vaticano. Ed esattamente da Papa Francesco. “La migrazione è una questione per la quale procedere in ordine sparso non è ammissibile. Per comprenderlo basta guardare al Mediterraneo, divenuto un grande cimitero. Quelle vite spezzate sono l’emblema del naufragio della nostra civiltà, come ho avuto modo di richiamare nel corso del mio viaggio a Malta nella primavera scorsa. In Europa, è urgente rafforzare la cornice normativa, attraverso l’approvazione del Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo, perché si possano implementare adeguate politiche per accogliere, accompagnare, promuovere e integrare i migranti. Nello stesso tempo, la solidarietà esige che le doverose operazioni di assistenza e cura dei naufraghi non gravino interamente sulle popolazioni dei principali punti d’approdo”. Ha affermato il Papa il quale proprio ieri ha incontrato la Meloni e tutta la sua famiglia. Al centro dell’incontro? Il solito “trend topic”. I migranti.

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