Architettura

Scandalo Milano/2: “nuova città”, il padrone unico è il Qatar

Il Qatar è divenuto il proprietario unico di Porta Nuova e non intende cederne il controllo prima del 2030

di Angelo Vitale -

Gli uffici del QIA


L’imprenditore Manfredi Catella – oggi la magistratura ne chiede l’arresto – è stato il principale artefice della riqualificazione della zona di Porta Nuova a Milano, trasformando un’area industriale dismessa in un quartiere simbolo della nuova Milano, con grattacieli, uffici, residenze e spazi pubblici di avanguardia.

La Coima

la sua società, Coima, ha avuto un ruolo centrale sia nella progettazione che nella gestione del progetto, anche dopo il passaggio di proprietà ai fondi internazionali. Catella è stato amministratore delegato di Hines Italia SGR, il consorzio che inizialmente guidava il progetto, e poi presidente di Coima, che ha continuato a gestire le attività operative anche dopo la cessione delle quote.

L’ingresso e il controllo del Qatar nella “nuova Milano”

Il Qatar Investment Authority, fondo sovrano dell’emirato, è entrato nel progetto Porta Nuova nel maggio 2013 con una quota del 40% dei fondi di investimento proprietari dell’area.

Dopo 18 mesi, nel febbraio 2015, il QIA ha acquistato il 100% delle quote dagli altri soci: Hines Italia SGR, Unipol SAI, Coima, Galotti e altri fondi internazionali. Il valore di mercato dell’operazione è stato stimato intorno ai 2 miliardi di euro.

Proprietario unico della “nuova città”

Dopo l’acquisizione, il Qatar è diventato il proprietario unico di Porta Nuova, mentre Hines Italia SGR (guidata da Catella) ha continuato a gestire i fondi d’investimento e Coima (sempre della famiglia Catella) si è occupata del property e project management.

Il Qatar ha quindi mantenuto un ruolo di investitore di lungo periodo, con l’intenzione di non cedere il controllo almeno fino al 2030.

L’impatto su Milano

Porta Nuova, nelle parole di chi ha promosso il progetto, è oggi uno dei principali esempi di rigenerazione urbana in Europa, con 25 edifici progettati da architetti di fama internazionale, tra cui il Bosco Verticale e la Torre Unicredit.

Il progetto ha attratto grandi aziende internazionali (Nike, Google) e ha contribuito a trasformare Milano in una città globale, scegliendo questa svolta a discapito della coesione sociale.

Il Qatar, oltre a Porta Nuova, ha continuato ad investire in altri asset italiani di lusso (hotel, Costa Smeralda, Valentino), ma Milano resta il cuore della sua presenza immobiliare nel nostro Paese.


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