Scarpinato crede di essere tornato agli anni di piombo?
“Siamo consapevoli che si tratta di un regolamento di conti della casta dei potenti erede della destra eversiva ed antidemocratica contro la magistratura”. Destra eversiva? Siamo forse in presenza di gruppi terroristici, delle Brigate rosse che mirano a destabilizzare lo Stato e a instaurare un regime autoritario? Siamo forse nel bel mezzo di una nuova strategia della tensione? Siamo forse negli anni di Piombo? No, siamo nel 2025 e queste sono le parole usate durante la dichiarazione di voto in Aula sulla riforma della Giustizia dal senatore cinqustelle, ça va sans dire, ed ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato. Che ha pure definito l’attuale coalizione di governo “costituita da forze politiche storicamente collegate ai mondi del piduismo, della borghesia mafiosa e del berlusconismo”. Ma davvero? Davvero dobbiamo commentare queste parole? Ma basta! Senza entrare nel merito della riforma – giusta, sbagliata, utile, inutile – non è questo il punto. Il punto è che queste espressioni sono inopportune,inaccettabili,violente e, spiace dirlo, qualificano chi le ha utilizzate.
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