Scavare buche in spiaggia: tra divertimento e pericolo
Cosa dice davvero il regolamento italiano?
In estate, scavare buche in spiaggia è uno dei passatempi preferiti da bambini e adulti. Ma pochi sanno che questa attività, se non svolta con attenzione, può trasformarsi in un serio pericolo e anche in una violazione delle regole.
Codici e ordinanze:
Secondo il Codice della Navigazione e molte ordinanze comunali, è vietato lasciare buche sull’arenile. Questo perché le buche non ricoperte rappresentano un rischio per i bagnanti, specialmente di sera, quando la scarsa visibilità può provocare cadute anche gravi. Oltre al danno fisico, chi non rispetta le regole rischia sanzioni fino a 9.300 euro per aver alterato il suolo demaniale.
I regolamenti di stabilimenti balneari come Caorle Spiaggia o il Lido al Sabbione sono ancora più specifici: vietato scavare intorno all’ombrellone o creare crateri che possano riempirsi d’acqua. Qualsiasi scavo va segnalato e ricoperto prima di andar via. L’uso della sabbia bagnata, poi, può rendere i bordi della buca instabili, aumentando il rischio di soffocamento per crollo.
Casi tragici non mancano come quello recentissimo di Montalto di Castro, nel Viterbese, dove un ragazzo di 17 anni è morto sepolto dalla sabbia dopo il crollo di una buca scavata sulla spiaggia. Episodi come questo, purtroppo, ricordano quanto possa essere fatale sottovalutare una pratica all’apparenza innocua.
Per questo, esperti e autorità consigliano:
✔️ non scavare oltre la profondità delle ginocchia,
✔️ non infilarci mai la testa o il busto,
✔️ non abbandonare la buca aperta, nemmeno per pochi minuti.
Scavare in spiaggia può restare un’attività innocente e divertente solo se fatta con buon senso e rispetto delle regole. Il mare è di tutti, e la sicurezza anche. Basta poco per divertirsi senza pericoli: una paletta, un secchiello, e l’attenzione di ricoprire ogni traccia prima di tornare sotto l’ombrellone.
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