Gli scioperi già bloccano l’Italia, Landini: “Fieri delle piazze”
A Roma Termini i treni viaggiano già con 80 minuti di ritardo, bloccato il porto a Livorno: la mappa dei disagi
Pronti, via: la giornata degli scioperi per Gaza è già iniziata e a Roma i treni a Termini già accumulano ritardi per 80 minuti e intanto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini chiede al Paese un moto d’orgoglio: “Le piazze saranno strapiene, bisognerebbe essere fieri di questo Paese”. Nel resto del Paese le proteste già si estendono alle infrastrutture. A Livorno è stato bloccato il porto, a Torino alcuni manifestanti hanno irruzione all’interno dello stabilimento di Ogr (Officine Grandi Riparazioni).
Scioperi: treni già ko, la mappa dei disagi
I ritardi sono già pesanti, sarà una giornata faticosissima per i trasporti e per i pendolari. Un venerdì di disagi pesanti attende cittadini e lavoratori. A Termini i treni accumulano già ritardi per oltre un’ora, con punte fino a ottanta minuti. Ma è solo l’inizio. Dai display si avvisano i passeggeri dell’astensione dal lavoro che appesantirà la giornata. A Livorno i Pro Pal hanno bloccato la zona nord del porto già dalle sei di questa mattina. Lunghe code dei tir, il traffico è paralizzato. A Genova previsti tre cortei: il primo dal Terminal Traghetti, indetto dalla Cgil, il secondo sempre alle 8 sotto il rettorato occupato dell’Università di Genova in via Balbi. Il terzo, un presidio di Usb davanti al varco portuale di via Albertazzi. Anche la Campania è mobilitata.
Italia bloccata dagli scioperi, l’orgoglio di Landini
Il segretario generale Cgil Maurizio Landini ha presentato le iniziative di oggi per gli scioperi spiegando, a Radio Anch’io, di provare un moto d’orgoglio per quanto sta succedendo e accadrà nelle piazze italiane. “Le piazze saranno strapiene. Questa reazione umanitaria di fraternità e solidarietà è una cosa di cui bisognerebbe andare fieri”, ha detto il “capo” della Cgil. Secondo Landini l’adesione agli scioperi “dimostra l’umanità e la volontà di persone per bene che vogliono fermare un genocidio e stanno facendo quello che i governi e gli Stati hanno fatto finta di non vedere o di cui addirittura sono complici”. Chiaramente allude, Landini, anche al governo italiano. Che, (molto) più di Netanyahu e di Israele, è l’obiettivo della protesta.
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