Scontro Calenda-Cattaneo: i consumatori aspettano bollette più basse e trasparenza
Sullo sfondo, la questione aperta della regolazione del mercato elettrico
Scontro acceso tra Carlo Calenda e Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel: accuse reciproche e una minaccia di querela milionaria da parte di Cattaneo nei confronti di Calenda.
Calenda contro Cattaneo e viceversa
A margine del Forum Coldiretti Calenda, leader di Azione, ha attaccato duramente Cattaneo accusandolo di guadagni esorbitanti e bonus milionari grazie alle tariffe energetiche (“Ebit livello Hermes”). E sostenendo che Enel Distribuzione realizzerebbe un utile del 42% pagato dai consumatori senza rischi aziendali.
La provocazione ha scatenato una dura reazione da parte di Cattaneo, che ha replicato (“Vai a lavorare, lazzarone!”, “L’insuccesso gli ha dato alla testa”) e ha annunciato di voler agire legalmente contro Calenda, chiedendo un risarcimento multimilionario. Che servirebbe a ridurre le bollette.
Sullo sfondo dello scontro, la regolazione del mercato elettrico
Il “calor bianco” dello scontro Calenda – Cattaneo è probabilmente destinato a rientrare. Ma rimane paradossale che i consumatori siano destinati ad attendere il giudizio invocato da Cattaneo per ottenere riduzioni e trasparenza.
L’Arera, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, affronta quest’anno proroghe fondamentali per garantire continuità e coordinamento nel settore energetico.
Il governo ha emanato un decreto legge che estende il mandato del collegio Arera fino al 31 dicembre, evitando così la paralisi dell’Autorità e mantenendo attive le funzioni ordinarie e l’adozione di atti urgenti “in regime di prorogatio”.
Proroghe che spaziano anche alla regolazione della distribuzione e all’adeguamento delle direttive elettriche. L’istituto riesce così a gestire le licenze di rete e a mantenere la supervisione sul mercato, in attesa delle nuove nomine.
Nonostante questo, il sistema resta complesso e vincolato da interessi consolidati che rallentano riduzioni tariffarie immediate o modifiche sostanziali.
Le direttive puntano a migliorare trasparenza e tutela dei consumatori, ma i margini concessi ai distributori rimangono significativi.
Le proroghe permettono di evitare vuoti regolatori in un settore strategico, mantenendo in equilibrio continuità del servizio e normative aggiornate. I consumatori aspettano, una parte della politica decide di litigare con un vertice di un big dell’energia.
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