Salute

“Serve una commissione bipartisan per capire gli errori sulla pandemia”

di Edoardo Sirignano -

MATTEO BASSETTI MEDICO DIRETTORE CLINICA MALATTIE INFETTIVE OSPEDALE POLICLINICO SAN MARTINO


“Si faccia presto chiarezza su quanto non ha funzionato. È un dovere nei confronti di chi è morto. Allo stesso modo, però, non bisogna mettere in discussione quella medicina che ha evitato il peggio”. A dirlo il noto virologo Matteo Bassetti.
L’Oms dichiara finita l’emergenza Covid…
È una decisione scontata, seppur tardiva. Dopo diverse dichiarazioni sibilline, un colpo al cerchio e uno alla botte, finalmente è stata decretata la fine della pandemia. Ciò vuol dire anche fine delle restrizioni, degli obblighi e di tutti questi termini utilizzati negli ultimi anni. Allo stesso modo, però, è il momento dei bilanci. L’Oms ci dice che ci sono stati venti milioni di morti, di cui 180mila solo in Italia. È una sberla bella forte.
Come superarla?
Mi auguro che, per rispetto di chi ha perso la vita e soprattutto per onorarne la memoria, non ci dimentichiamo degli errori commessi a livello globale. La pandemia certamente ha colto di sorpresa chiunque. Nessuno era pronto. Se abbiamo vinto, però, è solo grazie alla scienza, alla medicina, al lavoro dei sanitari, di cui troppo frequentemente nel Paese ci si dimentica. Quando è arrivata la pandemia eravamo eroi, mentre nel momento in cui il quadro è migliorato siamo quasi diventati carnefici.
Questa giornata, quindi, quale significato assume?
Celebra il successo del progresso, dei sieri e dei nuovi farmaci. Hanno vinto conoscenza e lavoro.
Chi, invece, ha sbagliato?
Bisogna fare una netta distinzione. Dal punto di vista tecnico scientifico-sanitario, mi riferisco al lavoro di medici, infermieri e ricercatori, in Italia è stato fatto un qualcosa di eccezionale. Non a caso siamo i primi in Europa per produzione di lavori scientifici sul Covid tra il 2020 e il 2021, i quarti nel pianeta. Quando parliamo di politica, al contrario, dobbiamo dire che c’è più di qualcosa che non ha funzionato. Una visione catastrofista e oscurantista, purtroppo, ha preso il sopravvento. Lockdown troppo lunghi, scuole esageratamente chiuse, mascherine con obblighi portati oltre ogni comprensibile termine.
A cosa si riferisce?
Penso, ad esempio, quando qualcuno diceva che si poteva giocare a tennis e non a padel, che si poteva mangiare sull’autogrill e non al ristorante. Sono solo alcune delle tante contraddizioni. Dobbiamo imparare tutti, che se dovesse esserci una nuova pandemia, mi auguro che ciò non accada mai, sarebbe un dramma ricadere negli stessi errori. La gente perderebbe fiducia nelle istituzioni.
Allo stesso tempo, però, occorre fare delle distinzioni ben precise…
Sono d’accordo! Sbagliato fare di tutta l’erba un fascio. Occorre un indispensabile distinguo. Volendo dare delle pagelle, possiamo dire che la medicina e la scienza meritano un bel otto, mentre la politica un cinque.
Cosa ne pensa del ceffone in faccia a Conte?
È abbastanza scandaloso. La colpa è sempre di una frangia violenta di no vax, che non si rassegna al fatto che la pandemia è stata vinta grazie ai vaccini. Questa gente, al posto di ringraziare la ricerca, va a tirare pugni all’ex premier e minacciare i virologi come il sottoscritto. Non ci siamo proprio. C’è una parte di persone contrarie ai sieri che purtroppo si distingue per ignoranza e violenza. Non so se Conte abbia fatto bene o male, ma usare le mani è sbagliato. Si tratta di un qualcosa che dovrebbe essere condannato a prescindere. Stiamo parlando di un gruppo di persone pericoloso, che a mio parere, non viene combattuto a sufficienza. Si può essere contro vaccinazioni e medici, siamo in un Paese libero e democratico, ma è certamente sbagliato usare le mani
La commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid, intanto, deve fare il suo lavoro?
Mi auguro che faccia luce su quegli aspetti ancora opachi. Siamo tutti d’accordo. Allo stesso modo, comunque, mi auguro che non intervenga sui vaccini. Rischierebbe di fare una bruttissima figura. Non possono essere certamente dei parlamentari a dire se sono stati utili o meno. Saremo solo di fronte alla classica invasione di campo. Mettere in discussione le zone gialle, bianche, rosse o le scuole chiuse è qualcosa di certamente positivo, altro è dubitare sulla ricerca, sui sacrifici di chi ha rischiato la vita per salvarne delle altre. La politica non può e mettere in discussione la scienza. Non ne ha le competenze. Sull’appvazione e l’efficacia di un vaccino bastano Ema e Aifa.
La politica, però, può aiutare a far luce rispetto a quanto non ha funzionato…
Assolutamente! Fragilità ce ne sono state tante. Il nostro sistema sanitario, purtroppo, si è dimostrato debole. È un dato di fatto. Solo grazie a medici, infermieri e scienziati, non siamo andati al tappeto.

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